sabato 21 giugno 2008

DOVE STA IL PARADISO



C'è un paradiso pronto ,sul fondale del Mediterraneo, per tutti i migranti morti annegati mentre cercavano una nuova terra.
Cosa c'era nella loro fantasia, quando sono partiti, ammassati gli uni agli altri,smarriti o coraggiosi .Nella fantasia dei bambini che hanno già nelle vene e sulla pelle il futuro, anche se nati nelle povere capanne dell'altro mondo, quello dei reietti, dei senza dio. Cosa c'era,nella loro fantasia, quando sono affogati, giu', nel fondo dell'acqua, a perdersi e a non ritrovare neppure un filo di speranza. La loro speranza l'avevano riposta qua,su quel filo di costa grasso di macerie quotidiane, di signori tronfi,di notti affogate nell'inedia e nelle paiettes di plastica.
Loro, a cercare qualcosa.Di vivere,come sempre fanno gli animali braccati,quando si aggrappano alla prima occasione,al primo legno che galleggia.
Ora sono in pace, in quel paradiso sul fondo del Mediterraneo, il mare di casa, il mare degli antichi guerrieri, il mare oltraggiato e domestico.
Quieti, ci indicano il loro paradiso,una terra cui ora sono gia' approdati

1 commento:

utilizerapagain ha detto...

Condivido.
Quelli che riecono ad arrivare in un nostro porto sono poi confinati in campi costruiti possibilmente in zone isolate remote.
I profughi si trovano in mezzo a un fuoco incrociato; piu' esattamente in un doppio vincolo. Da un lato sono indotti, per diverse cause, a fuggire dal loro paese d' origine, ma dall' altro (se non trovano il paradiso in fondo al mare) si vedono rifiutare l' ingresso in qualche altro paese. Non cambiano posto; perdono il loro posto sulla terra e sono catapultati in un luogo che non c' e', nei non luoghi di Augé, oppure imbarcati sui gommoni, sulle navi di folli di Michel Foucault, ''un luogo senza luogo, che vive di per se', che e' chiuso su se stesso e che, nello stesso tempo e' abbandonato all' infinito del mare''.
Se va bene finiscono in campi profughi, insediamento temporaneo reso permenente bloccandone le uscite.
Buona fine settimana.
Vale.
PL