sabato 23 maggio 2009

O DOSTOEVSKIJ O IL PASTAIO




Toglietemi di torno gli 'scrittori,' per favore.
Neutro generico che comprende anche le scrittrici.
Preferisco parlare di letteratura con chi mi capita a tiro ,magari alla cassa del market, luogo di tutto lo scibile popolare.
Oppure con qualche anima eccelsa che ,siccome lo spirito soffia dove vuole, si trova veramente 'soffiata'.
Per esempio un negoziante dietro casa mia, che l'altro giorno mi ha dato un consiglio di lettura da brivido e me lo sono dimenticato,bisognera' che torni per un paio d'etti di pasta fresca con il notes.
Ma gli 'scrittori' no.
Dunque.
Ho della cosa due idee:una democraticissima e una terribilmente elitaria:credo che carta e penna siano un bene di tutti, ma proprio di tutti e credo che il patentino di 'scrittori' sia un oggetto terribilmente serio.
Invece:
miriadi di piccole case editrici spennano polli a pagamento,ci sono ormai piu' autori che lettori, il mercato decide a priori chi vale e chi no,non ci si capisce un'acca e tutto fa brodo.
Gli 'scrittori' poveretti starnazzano a destra e a manca dietro alle occasioni che capitano per dimostrare di esistere.
Autoreferenziati, si parlano addosso,brillano di luce propria e vanno avanti indefessi.
Bisogna creare un cordone sanitario, una piccola elite' di professionisti serissimi, che giudichino e lavorino sodo, correre il rischio di essere consigliatie in onesta' di darsi ad altro-c'è tanto da fare al mondo-altroche' scintillio di 'glamour'!.
Altroche' notti colorate ed 'eventi'!
SI', sono una bacchettona insopportabile.
Ma per favore, tenetemi lontani gli 'scrittori', a meno che non abbiano una parentela anche lontana con Dostoevskij.