sabato 6 settembre 2008

LA FAVOLA DEI MESTIERI




Mio suocero Giuseppe, scarpe grosse e cervello fino, amava raccontare aneddoti.
Sagace, con quella furbizia contadina condita di arguzia, poggiata su una sapienza antica,fatta di millenni di esperienza e di osservazione attenta delle cose del mondo,equilibrata da un pizzico di fatalismo,non perdeva occasione per infilare storielle nelle pause arruffate delle nostre giornate.
Per esempio, la favola dei mestieri.
E di come sia difficile imparare ad arte qualsiasi mestiere,dal calzolaio al ferroviere, dall'insegnante al postino,per le persone che hanno coscienza.
Non spiegava cosa fosse questa coscienza, ma ognuno di noi immaginava a suo piacimento un punteruolo nei sogni, un grillo parlante accanto al tavolo di colazione, un pizzichino di aspro nel digestivo della domenica.
Cosi',dopo l'elenco lungo dei mestieri, arrivava all'unico mestiere difficilissimo, quasi impossibile da imparare.
Quale?
Ma solo uno:il mestiere del vecchio.

Lo ricordo mentro confesso che ho paura di invecchiare.
L'occasione ultima per dire questo mi è data da una situazione, la situazione di un personaggio , onesto e abile nel mestiere di docente universitario-cosa rara,ma ce ne sono-che ha accennato con sincerità alla sua vecchiaia. Questa ed altre occasioni.
Si', lo confesso, la vecchiaia mi fa paura.
Non ho buoni strumenti per vincere sul tempo che passa, gioco alla ragazzina,vado ancora veloce,ma in fondo posso farlo, sto bene.
Quando vedo qualche ruga nuova o qualche segnale ci rido su.
Tutte balle.
La verità è che ho un po' paura,mi trovo a traballare su un tempo incerto, su una socialità stralunata,garanzie di saggezza poche,armi spuntate tante,molta fiducia nella mia salute e poca nella mia capacità di adattamento.
Cosa ci posso fare?
Niente.
- Vai ad una fiera,quando hai paura di qualcosa-diceva un amico- e guardati attorno: sono tutti uguali a te.