sabato 28 febbraio 2009

SAPERI POPOLARI/2




Lo confesso, sono antinuclearista per fede.
Non ho titoli scientifici per certificare la mia fede,solo una somma di 'sentito dire',supposizioni, nozioni fantasiose.
Del resto in venticinque anni da Chernobyl se ne è fatta di strada all'indietro nel merito della consapevolezza scientifica divulgata.
A quei tempi si discuteva di radionuclidi anche nei negozi di frutta e verdura, soprattutto li'.
Iodio 131 , cesio 137, barrio, cadmio, erano vocaboli noti anche alla famosa casalinga di Treviso.
(mi perdoni, sempre lei, poverina).
Nelle scuola materne le insegnanti costruivano cartelloni per dire ai bambini cosa stava succedendo, per strada si vedevano passare utilitarie o biciclette con applicato il logo'nucleare?no grazie' in tutte le lingue.
Si voleva capire.
Chi piu', chi meno ,appassionato di scienza o intimorito,cercava di entrare nel Mistero Imposto del Nucleare con gli strumenti poveri di cui disponeva.
Pochi robivecchi per scardinare un tabu' del Potere .
A chi aveva, anche se molto lontanamente, fatto studi scientifici, era poi rimasto il fascino delle discussioni sulla scienza.
Ricordo telefonate lunghe e vivaci con un'amica di Bologna, chimica, sposata ad un ricercatore del Ciamician-prestigioso istituto di Chimica bolognese-, che finivano sempre cosi'-Mi raccomando, lavaggi!-
E lavaggi erano.
L'acqua madre scorreva sui panni di casa,sui capelli, sull'acciottolato del giardino.
Si lavavano via le misteriose e malefiche particelle letali, invisibili e terribili.
In venticinque anni la scienza e il sapere divulgato di natura scientifica sono stati relegati nei margini dei rotocalchi, nelle trasmissioni della domenica sera, nei discorsi che si fanno dalla parrucchiera.
La scienza è stata assalita in un match terribile, conclusosi per ora uno a zero per la seconda, dalla teologia.
Una teologia impaurita e negativa , sessuofoba e indiavolata che,oltraggiando la libertà di aggregazione e il diritto di autodecisione in merito al sapere scientifico, lascia le decisioni pratiche, quelle che giocano sulla nostra vita, in mano a pochi incompetenti.
Mi fa ridere che il ministro Scajola mi rassicuri sul nucleare.
Magari sara' anche vero, che ormai è la tecnologia piu' sicura, ma vorrei arrivare a capirlo con strumenti idonei e non tramite frasette retoriche,altrimenti mi tengo volentieri la mia fede e anzi la coltivo.

mercoledì 25 febbraio 2009

SAPERI POPOLARI


Nel 1980 uno studente di un Istituto tecnico di Rovereto, Trento, ,figlio di un tecnico della Grundig,acceso nuclearista ,mi tormentava con opuscoli elaboratissimi a favore del nucleare.
Li sfogliavo, qualcosa leggevo,ma erano molto circostanziati,mi sentivo impreparata ad osteggiarli.
Poi ci fu Chernobyl nel 1985 e allora tutti noi con i bambini piccoli ci informavamo,leggevamo.
Ricordo ancora le scene surreali, i lavaggi ossessivi, l'erba che non si poteva toccare,il latte che non si poteva bere.
Nelle scuole materne era tutto un fermento di articoli, di letture, di ricerche.
Immagino anche nei licei,a meno che gli insegnanti non fossero già un po' cotti.
Era uno splendido maggio e si stava chiusi in casa.
Avendo tra gli amici molti fisici e chimici, qualcosa imparavo.
Il referendum del 1987 fu la sanzione della volontà popolare in materia,educata dagli ultimi avvenimenti e dai diversi canali di divulgazione.

Ora ditemi come faremo, dopo anni e anni come quelli trascorsi, ad 'accorgerci' che l'Italia sta tornando al nucleare, gemellata alla sua cugina Francia.
Forse ce ne accorgeremo in parte, distratti da altro, dai conteggi ragionieristici sui coma vegetativi e sugli embrioni,dai fratelloni e fratellini grandi e piccoli,non lo so neanche piu' da cosa.
I medici, invece di essere chiamati a denunciare i clandestini, perche' non sono chiamati a responsabilità reali su scelte come queste?
Perche' solo di questo si tratta.
Quanto dobbiamo morire di nucleare,se nel conteggio morte/vita questa scelta conviene.
Con dati certi, con riferimenti scientifici attendibili.
Amici malati,parenti di persone che se ne sono andate dopo aver vissuto il calvario dei vari centri oncologici sparsi nel mondo, riferiscono con chiarezza le consapevolezze in materia.
Per esempio che al Centro per malattie tiroidee di Pisa sono convinti che a ventiquattro anni da Chernobyl stia accadendo ne' piu' ne' meno di quanto previsto, in termini di tumori tiroidei.
Cosi' nei vari luoghi specializzati in leucemie.
Forse è troppo tardi, forse è gia' tutto troppo avanzato,ma perche' non se ne parla?
In fondo è della nostra vita che si decide.

martedì 24 febbraio 2009

SONO COSI' VECCHIA




Sono cosi' vecchia ch se mi chiedono quale modello di 'lovestory' potrei avere in mente arrivo a Rossella O'Hara e Red Butler di 'Via col vento'.
Non fatemi andare piu' in la', mi agito.
Cosi' quando una mia ex-alunna mi disse:-Prof, quel suo ultimo libro, quel romanzo, perche' non lo usiamo un po' per i giovani, ne diamo una lettura che ne so, in un bar,tiriamo via le parti dei vecchi e ci focalizziamo sui dialoghi in pizzeria o nella birreria dell'indistinto Nordeuropa?-
lo confesso, mi ha preso il panico.
Perche', ragazzi miei, sia chiaro, io qua e voi la'.
Sia chiaro, tra me e voi anni luce, barriere di fotoni, cellule elettromagnetiche che ci chiudano i portoni di cristallo a prova di proiettile.
Io qua e voi la', per cortesia.
Posso fare una lettura discreta, ma non mettetemi ansia.

Perche', a dirla tutta con sincerità,la verità è questa:di voi non ci capisco nulla.
Non capisco come riusciate a buttare a mare diamanti preziosi quando-raramente-vi capitano, come sappiate sopportare fatiche abnormi per grilli che vi mettete in testa e non abbiate due muscoli in croce per sopportare la fatica dei rapporti,come abbiate in mano il mondo e inciampiate nella latteria dell'angolo .
Come prendiate abbagli grossi come lampi d'agosto.
Generazione face-book?
Non lo so, non lo voglio sapere,consoliamoci con la retorica che tra generazioni accade cosi', che è naturale..O forse state partorendo una nuova socialità,multicomposta, con tante opzioni diversificate,allegramente libertaria.
Il mondo andrà comunque avanti e il flusso migratorio dei vostri sentimenti si incastrera' nelle solite leggi biologiche,me lo racconterete quando mi porterete i cioccolatini all'ospizio.
Intanto ,se quello che ho scritto vi mette qualche pulce nell'orecchio, lasciamo che accada.
Mi viene solo un sospetto terribile:non staro' diventando anch'io un po' buddista?
Di quelli che stanno a guardare la trama che si dipana,un pochettino rassegnati?
Puo' darsi,di cosa non si è capaci per proteggersi.

Intanto, giovedi' prossimo, per accontentare la ragazza di cui sopra, faro' una conversazione
su 'Pane a colazione':
Ore 18, Bottega della Creperia, Piazzetta San Gregorio, 9, Rimini.
Il tema?
L'amour, naturalmente.
O no?

lunedì 23 febbraio 2009

RONDE/ TRUPPE DI OCCUPAZIONE




Le vedi calare al mattino, un quarto d'ora prima del suono della prima campanella,in prossimità in particolare delle Scuole Primarie..
Sono loro, le militanti dell'esercito della 'mamma-con-gippone'.
Inesorabili, calano senza tentennamenti,forti del loro dovere di madri.
Hanno avuto tempo per un buono strato di fondotinta,il cellulare al solito posto, tutto l'occorrente in borsetta,il 'pacco-bambino' sta dietro, ben pronto.
Avanzano come un esercito di occupazione,sono loro le vere 'ronde' urbane,loro, le mamme-con-gippone.
Ti guardano dall'alto del mezzo cingolato,trinciano con la manovra di parcheggio l'ultimo filo d'erba,rischiano di massacrare l'ultimo retaggio di coraggioso ciclista,o la povera vecchietta con cagnolino, si posizionano, sono pronte per il duro lavoro di controllo del territorio.
Quando la prima goccia d'acqua piovana si annuncia turbolenta al profilo dell'orizzonte, loro, inesorabili, si compattano.
Cosi' come quando una fisionomia indesiderata si delinea nel cortile davanti alla scuola.
Hanno lavato, stirato, candeggiato,messaggiato, gossippato.
Sono pronte a far fuori chicchessia,chiunque non rientri nel programma,comandato 'a la carte',: protezione, tornaconto individuale, concime buono per il frutto del proprio seno,un passaggio al centro estetico,poi via, pronte per le ronde.
Davanti ai bar, all'angolo di strada, alle casse dei market, a decidere del mondo, dei tre per due, delle occasioni migliori,dei migliori pacchetti-vacanza,degli insegnanti migliori per il pargolo.
Inesorabili, determinate.
Un esercito di occupazione vero.
Le vere 'ronde civiche'del futuro.


domenica 22 febbraio 2009

LE RONDE DEI 'PATACA'




A Rimini hanno dato per anni del 'pataca' a Fellini, finche' non è diventato una mucca da mungere.
Allora gli hanno dedicato le vie e incensato l'immagine.
Con questa allegra consapevolezza, i soliti buontemponi si dedicheranno al nuovo sport, quello della 'ronda civica'?
Forse si', forse no, magari con una buona tagliatella, un'arrostita di pesce azzurro cotto a puntino la voglia della ronda passa.
Qua funziona cosi',tutto scorre sotto al sole, fino alla prossima stagione.
Ora, immaginiamoci una scena di questo tipo
ESTATE,NOTTE ROSA.(evento clou della cultura balneare locale)
Pandemonio che di piu' non si puo',tutto il pensabile.
Pero' le ronde, quelle che vanno dai piu' cattivi ai piu' buoni, cioe' dai leghisti duri agli 'scout' di parrocchia, con l'aggiunta di qualche signorina che non ha trovato il fidanzato,sono attive nel caos.
Come?
Lo so che la sicurezza è un affar serio, ma non ce la faccio a restar seria,questa storia delle ronde applicata poi qua in Riviera, mi pare la fine della corsa.
C'è il mio cane ,Orzo, che ha il fisico da ronda.
Basso, mitomane,piccolotto a volte carogna,generalmente smarrito,prende abbagli a non finire.
Si, il fisico negli anni gli tiene,ma qualche piccola turba psichica ce l'ha.
Magari me lo arruolano.

sabato 21 febbraio 2009

AVVISO AI VISITATORI

Gia' due o tre volte mi è stato detto che commenti lasciati in questo blog non sono comparsi.
Non so cosa sia successo, ho sempre pubblicato tutto, trovando sempre commenti intelligenti e corretti.
Ci capisco pochissimo del meccanismo,se qualche commento salta si puo' comunque riprovare.
Un abbraccio a tutti con simpatia

venerdì 20 febbraio 2009

RONDE E TESTOSTERONE




Quando studiavo la Storia sapevo che le Corporazioni di mestiere erano storicamente gradite al ventennio fascista , quindi parlare di categorie professionali mi irrigidisce un po'.
Pero' devo ammettere che questa volta,in risposta al decreto sulla necessità di segnalazione dei clandestini, i medici hanno risposto con molta dignità.
Il ragionamento va da se',non importa starci sopra.
Il dolore e la malattia vanno accolti e curati.
Punto e basta.

E questa storia delle ronde.
Mamma mia, devo essermi persa qualcosa, come ho sentito dire l'altra sera in un 'serial' tivu'.
Se non fosse drammatica, la questione indurrebbe tanta di quella satira che potremmo farci sopra una serie davvero.
Ma chi ci aiutera' a distinguere il branco dalla ronda?
E come faranno i sindaci ad 'arruolare' detti 'rondoni civici'?
Sulla base di un esame del giusto dosaggio di testosterone?.
Mamma mia.
Mi viene in mete, a ruota libera, il 'Soldato spaccone' *di Plauto.
Cito, dall'Atto I.

'Pirgopolinice:-Badate che il mio scudo sia piu' lucente dello splendore del sole in un cielo terso.
Quando sara' necessario,dovra' turbare nella mischia la vista delle turbe nemiche.
Desidero consolare questa mia spada,che si lamenta e si scoraggia perche' la lascio da tempo inoperosa al mio fianco:la poverina scalpita di far polpette dei nemici...'

*Sottospecie della categoria generica dei fanfaroni


giovedì 19 febbraio 2009

LA CURA DELLE VESPE


Per 'vespe' non intendo la vulgata di 'lambrette', motociclo tipico degli anni cinquanta ma proprio insetti,quelli con il pungiglione.
Rimando ad una delle piu' esilaranti novelle della raccolta di Italo Calvino 'Marcovaldo', ancora leggibile con mille nessi attuali.
Alla fine di un lungo inverno-cosi' simile al nostro,in questo 2009- gli abitanti di un quartiere popolare, malridotti da umidità e freddo, incappano in una colossale illusione, credono di poter curare le povere membra rattrappite dall'artrosi facendosi pungere dalle vespe.
Ne escono di quelle 'gag' calviniane tra il surreale e l'indicatore del futuro mica tanto fantastico.
Poveri illusi, scelgono'liberamente' di farsi martirizzare senza ricavarci alcunche'.

E noi, qui, acciaccati alla fine del lungo inverno 2009,non sappiamo piu' da quali vespe in barattolo farci pungere.
Ci sottoponiamo a punzecchiature, volentieri,nessuno che ci indichi una pausa-benessere seria.
Capostipite di un esercito di poveri italiani,il manovale Marcovaldo ha dalla sua almeno il fascino
della macchietta lunare.
Incappa nei guai, ci si immerge,sbaglia ad interpretare i segnali di una Natura contraffatta,anela al Paradiso e si intossica di smog,di coloranti, di funghi velenosi.
Cavaliere senza macchia e senza paura,combatte a modo suo la sua guerra contro la Citta' malata di cemento e alienazione.
Tessere di partito non ne ha, ma forse anche con quelle avrebbe preso abbagli.

martedì 17 febbraio 2009

GENERAZIONE FACE-BOOK/2



'Ti amo'
Quanto puo' resistere all'usura del tempo questa affermazine nel mondo labile e 'very-extensive' delle tribu' di 'Face-book'?
Non lo so.
Come nella bella favola di Roberto Piumini, 'Lo stralisco',-dove un bambino malato non poteva avere contatti con l'aria, pena la morte-,anche i sentimenti qui svaniscono, se toccati dal soffio della realta'.
Nello 'Stralisco', un pittore aiutava il bambino malato disegnandogli la realtà ,all'interno delle pareti del grande castello in cui era ermeticamente relegato.
Ai nostri ci pensa il mondo di Face-book.
Guai far toccare loro il respiro del vento, si scioglierebbero come pupazzi di cera.
Guai creare loro un piccolo urto di realta', andrebbero in mille pezzi.
Eppure....
Tutto quello che è reale è razionale,quindi, se si vuole trovare un senso dall'interno, senza demonizzare alcunche',bisogna avere coraggio e andare.
A me un viaggio nel mondo di Face-book interessa poco, mi basta quello che avverto vivendo.
Anestetizzati, i piccoli robottini virtuali chattano,messaggiano, sono 'inrete',presente eternamente al Tutto.
Magari è davvero cosi' che andra'.
A volte, quando guardo i passeggini con i bambini sotto l'anno-passeggini aerodinamici,accessoriatissimi,anti.mondo-mi dico:-Questo avra' vent'anni nel 2029.
Bella data, bella davvero
Un bel di' vedremo.....
'Amore mio, ti chattero', fino alla fine dei tempi'.dira' lui a lei,mentre entrambi staranno scappando verso le proprie mete
'Fine dei tempi?'
'Cioe'....fino all'ora dell'aperitivo,sorry'

lunedì 16 febbraio 2009

GENERAZIONE FACE-BOOK


L'onda anomala di face-book gonfia l'etere, avanza inesorabile.
C'è una generazione face-book che ci gioca, apparentemente con distacco,ma di fatto è connessa al sistema.
Credo, con il vecchio Mc Luhan, che il media sia il messaggio, quindi credo che il 'sistema-face-book' sia un messaggio reale,un'impronta mentale, un costume.
E questo vale anche per i piu' insospettabili.
Separo, ,nell'onda anomala, la fascia quindici-trenta(anni), e vedo:
-desiderio di 'espansione' leggera, in orizzontale,
-fuga dalle profondita' e dalle altezze
-fuga nel virtuale,utilizzato non come 'mezzo', ma come 'contenuto'
-estasi della 'simultaneità,che azzera le distanze, le geografie,le diversita'
Sono bollicine, che attraversano l'etere,allegre quando basta.
Anche i piu' accessoriati di propositi affettivi e di progetti, sono simpaticamente affiliati alla grande tribu' globale che balla i suoi contatti, puntiformi ed accattivanti
Via dalle noie di impegni a lungo termine, di patti troppo pressanti tra persone,via da domande troppo stressanti sul futuro.
C'è una delusione, c'è una paura,o c'è una prospettiva abnorme ed embrionale di un mondo nuovo in tutto questo?
Cosa c'è, in questo impulso incontrollato verso la fuga nel virtuale?
Cosa sta partorendo la generazione face-book?

Ma alla realtà, ai suoi riti ,alle sue soffici e meravigliose blandizie, alle sue affascinanti contraddizioni, ai suoi progetti 'forti'è destino che solo i vecchi rimangano attaccati?

venerdì 13 febbraio 2009

DI VOLONTARIATO E ALTRO


Non so se sono blasfema o solo st....
fattosta' che ho da tempo alcuni pensieri in tema di Volontariato, organizzazioni non governative, progetti paralleli,e via discorrendo.
Ne parlo sollecitata da un intervento del neo-presidente della provincia di Rimini letto stamattina, osannante la rete del Volontariato,ma è un argomento vecchissimo..
L'idea che ho è chiara .
Dalla rosea eta' di quattordici anni credo che i poveri del mondo, se fossero stati lasciati in pace, sarebbero sempre stati meglio.
E se decidono di migliorare, devono farlo da soli.
NOn si da intervento 'di aiuto' se non paternalisticamente, pietisticamente, per mettersi cioe' a posto la coscienza e in genere solo per creare confusione.
Il problema è il Diritto, lo sviluppo reale ed autonomo dei luoghi di bisogno,non la pietà.
Grosso modo la penso cosi', magari con qualche articolazione,ma siccome questo gran guazzabuglio del cuore umano e questo bel circo che è il mondo esistono insieme proprio per non rimediarci su un fico secco, dal tempo dei tempi l'UOMO BIANCO, poi il ricco occidentale, poi giu' giu' fino allo studente 'no global' ,fino ai Caschi Bianchi del compianto don Oreste Benzi, si sono messi in testa di 'sistemare' le brutture dei povericristi della terra.
Io credo che le situazioni macroscopiche si sistemino con le armi della diplomazia e dell'analisi matura,con professionalità certissime di se',con interventi adulti.
Chi va in cerca delle sofferenze altrui perche' non ha risolto se stesso farebbe meglio a farsi un bel giro in bicicletta .
Poi c'è il discorso dello 'Stato parallelo', le famose Organizzazioni non governative.
Vorrei capire 'esattamente' cosa sono e come funzionano,chi ci marcia, chi le controlla e via dicendo.
Diciamo che se uno Stato funzionasse, di volontari non ci sarebbe quasi bisogno.
Pero' la realtà è spuria, e nel pelago ci sara' anche tanto di buono.
Amen.

giovedì 12 febbraio 2009

CHE PAURA RADIO MARIA




Ho preso paura,lo confesso,mi facevo il te' alle diciassette,ora canonica, -ormai è un rito irrinunciabile- e la radio è un'ottima, rilassante compagnia a questo rito.
Poi ,gracchiando, mi va la frequenza su un delirio parossistico di diavoli e colpe primigenie e delitti osceni e noi che siamo giusti e dobbiamo combattere il Male assoluto.
Che poi sarebbero le pratiche laiche ed immonde dell'aborto e dell'eutanasia, omicidi di Stato che se non li combattiamo Dio in persona ci giudichera' per i nostri peccati.
Dunque, poteva essere folcloristico, ma non mi divertiva .
E pensare che quando mi rivedo la serie di 'Peppone e don Camillo' mi diverto tantissimo, eppure anche li' parlano di diavoli e di acque sante.
Ieri no.
Il tono cattivo di quelle parole mi ha rovinato il te',mi ha lasciato un brivido ghiaccio,a significare che tutto quel delirio era reale,che cioè stava entrando in casa mia, magari per sbaglio.
Schiacciava il caldo vitale e meraviglioso della vita,con tutti i suoi errori, in un cunicolo grigiastro,una sorta di incunabolo asfittico L'aria che si respira è come l'acqua, entrano entrambe dalle fessure delle pareti,stava entrando aria malata..(frasi retoriche, ma tant'è,pare funzionino)
Comunque,-retorica per retorica- stamattina, al primo segnale di sole, ho spalancato tutto,per tirar via subito anche l'odore di muffa,leggerissimo , insinuante.
In effetti, quel signore la' che blaterava da Radio Maria dev'essere assoldato da un curioso dio.
Mah.

mercoledì 11 febbraio 2009

CERCANSI BABBI




Che non sembri l'annuncio per una 'hotline',per carità.
Ci mancherebbe,meglio chiarire, visto che in internet ci gira di tutto,anche l'utente mediodotato che capisce lucciole per lanterne.
Del resto, strumento popolare deve essere.
Allora, dicevo, cercansi babbi.
Si', nel senso classico, proprio di genitore, di figura maschile di riferimento,per i soliti quindicenni.
Ma dove sono finiti i babbi?
Non ne vedo, di significativi, e non ne vedono neppure loro, i diretti interessati, i quindicenni.

Non tiriamo fuori i vecchi triti psicanalitici, gli Edipi e l'uccisione del padre.
Fattostà che la mamma, si sa, si perde facilmente nel Tutto, è mito, aria che si respira, inconscio profondo, ma il babbo è la realtà, quella bella, diretta,di riferimento.
Senza babbi-o magari zii, o cugini grandi, o vicini di casa- che facciano il loro mestiere, che succede alla popolazione maschile?
Apriti cielo e chiuditi terra.
Non che con i modelli femminili ci sia da stare grassi, al giorno d'oggi,anno 2009,ma qualcosa c'è.
Magari si arriva anche alla mamma casalinga- reality-dipendente, ma almeno qualcosa c'è,ma i
babbi sono in quasi totale estinzione.
Presenze flebilissime, fiammelle vagolanti.
Figurarsi cosa possa succedere, nel percorso accidentato della costruzione dell'identità di genere ,ad un povero quindicenne che annaspi come un pesce in un mare di alghe informi.
Di tutto.
Mentre l'altra meta' del cielo ha definitivamente abbandonato le romanticherie dei sogni da un pezzo e sta abbandonando anche il progetto di uscire a fare una passeggiata mano nella mano,lui, il quindicenne maschio, si dice davanti allo specchio: -Dunque, cominciamo dagli ominidi, che' almeno si va sul sicuro...!-
E cerca disperatamente qualcuno cui somigliare,magari con la clava.

Poi si sbaglia, non era quello che cercava, si confonde, deve ricominciare,non trova il bandolo.

Mentre il babbo, quello vero, dorme davanti alla tivu'.

martedì 10 febbraio 2009

PADRE NOSTRO


Padre nostro,

vorrei che Tu ci fossi.
Che tutta questa avventura avesse un senso, ma soprattutto, ,anche se fosse solo bizzarria, che alla fine ci fosse davvero quella terra felice, dove poterci ritrovare, tutti quanti ,senza ipocrisie.
Con i progetti lasciati a metà, con gli amori sbagliati, con tutte le approssimazioni.
Ho un elenco di persone che vorrei rivedere in carne ed ossa.
Nell'allegria, nella gioia del corpo,nella fantasia,nella giustizia.
A ridere di tutte quelle favole che si sono raccontate di Te nella Storia,per mascherare duo o tre volgarità.
Solo, non sono sicura che tu ci sia.
Ma soprattutto, vado a tastoni, e so che quando tocchera' a me di poterlo finalmente verificare, avro' paura.

domenica 8 febbraio 2009

LUNA DI FEBBRAIO




Luna di febbraio, luna piena sulle case,tra gli alberi, dietro le terrazze,tra i fili della luce.
Dopo i pasticci della terra,dopo il giorno di oggi.
Luna di carnevale, beffe che gli umani si fanno,paiono matti davvero.
Luna che ride soffice,che guarda e gonfia il suo spessore giallo e lucente.
Luna di speranza,mentre mille fili si intrecciano tra le volonta' buone.
Nessuno sa cosa si nasconda nel fondo di un cuore, quando è sfiorato dal senso del tempo, che passa, che ci lascia qui, a contare i giorni, a vederci vivere.

sabato 7 febbraio 2009

UN OSPEDALE TUTTO DA RIDERE




Gli ospedali forse sono gli unici luoghi sacri della terra.
Pero' l'ironia popolare, dissacrante e vitale, puo' offrircene spaccati che ci fanno ridere.
'Un uspidel tutt da rid' è una commedia dialettale del riminese Guido Lucchini,che ieri sera, recitata da una Compagnia amatoriale, La Compagnia teatrale Sanmartinese, ha sovvenzionato un Premio di Poesia ,prosa e illustrazione per la Provincia di Rimini nelle scuole superiori.
Questa iniziativa nacque sei anni fa in ricordo di Morena Ugolini ,studentessa e poetessa,morta nel 2000 di sclerosi multipla ,animata da alcuni inseganti e dalla famiglia di Morena.La generosità di queste Compagnie amatoriali ne è stato un cardine portante, in termini di sopravvivenza economica ,insieme ad una immancabile ventata di positivita'.

Quest'anno, un ospedale tutto da ridere:nella realta' non c'è da ridere negli ospedali ,
ma l'irriducibile ironia di un occhio allenato a cogliere la parte comica del vivere,sempre al limite del tragico,sempre precaria e labile,comunque esilarante, puo' aiutarci a sopportarli.
Nella commedia del riminese Lucchini giocano due o tre temi scontati ,gli infermieri che marciano sul numero dei decessi perche' in combriccola con una società di onoranze funebri, il medico che tiene un signore in degenza perche' ha una tresca con la moglie di lui,le inevitabili 'gag' da piccola malasanità di provincia.......
Poi compaiono anche alcuni guizzi geniali, nella definizione di un paio di 'tipi' lunari,extravaganti e carichi di comicità:per esempio un tale che se ne va per le corsie a declamare i dati delle sue analisi del sangue, infamando tutti gli altri perche' ignoranti del tema.

Mentre me ne tornavo a casa in bicicletta e sorridevo tra me e me,mi ricordavo due o tre cose:che l'altro giorno, in visita ad un mio vicino di casa paziente oncologico grave, scherzavamo perche' un suo compagno di stanza riesce sempre ad accaparrarsi l'unica mozzarella che la mensa ospedaliera offre;
che il nostro corpo è occasione,ma sicuramente non tutto di noi;
e poi quella frase di Cyrano de Bergerac, alla fine dell'opera, quando vecchio e stanco, il Guascone aspetta solo la morte e dice della nera Signora:-Che venga pure, che' la prendero' finalmente per il naso!-

Un bel modo per non prendersi per il naso l'un l'altro,pensare di prendere per il naso Lei.

martedì 3 febbraio 2009

QUELLO CHE I RAGAZZI NON DICONO


Nelle scuole c'è un'epidemia diffusa di disturbi alimentari, in particolare tra le ragazze,con picchi alti nei licei, dove le richieste nozionistiche sono piu' alte. Cova come un germe piccolo, si manifesta leggermente al primo anno, esplode al terzo.
I genitori attenti se ne accorgono sempre tardi e rimangono basiti, tra psicologi e giorni che corrono, frigoriferi pieni/vuoti e tristezze.
I maschi superano meglio, ma l'identità di genere è un problema, sono confusi e impauriti,vaneggiano di razzismo e di epurazioni in modo direttamente proporzionale allo schifo che si fanno.
L'allegria esplode solo nelle 'ammucchiate' sfiorate, festaiole o sportive,benzinata da alcol di pessima qualità comperato con la carta d'identità di un maggiorenne al market.
Roba vecchia.
Quando odorano un valore, un senso, una sincerità palese ,annusano di lontano,all'inizio non ci credono, restano torvi, poi pian piano cominciano a ronzare attorno ad una possibilità.
Scrivono, si vergognano, ma scrivono e sono stupiti di scoprirsi migliori di quanto credessero.
Sommersi da ubbie e da rifiuti,da mezzi obiettivi e da pseudo sicurezze,quando sentono dire di lontano parole aliene come 'altruismo' o 'libertà credono si tratti di un sofware di ultima generazione oppure di un trucco per incastrali ancora di piu'.
Incapaci di stare con se stessi, cercano modelli facili, a tutti i costi.
Del resto, come ci si puo' piacere , a quindici anni?
Il corpo è nemico/amico, il cervello ronza confusione,il cellulare squilla, nell'ultimo reality il piu' figo si è appena dichiarato gay ,la mamma è terrorizzata da tutti gli stupratori che circolano, il babbo pare uno zombie davanti alla tivu, quando va bene.
Eppure l'eco delle sirene è forte, a quindici anni.
Il mondo è carico di opportunità, il futuro è ampio e dietro l'angolo c'è sempre un eroe.

Bello, leale, senza macchia e senza paura.

domenica 1 febbraio 2009

MORANDI/MAGIA DEGLI OGGETTI DI CASA


IL Museo di Arte Moderna di Bologna in collaborazione con il Metropolitan Museum of Art di New York offre un'esaustiva raccolta delle opere del pittore bolognese Giorgio Morandi,dal 22 gennaio al 13 Aprile 2009.


Gli oggetti di Morandi, i suoi colori pastello, il mistero che li avvolge come 'visione' mi hanno sempre affascinato.Vicini per temi e lontanissimi, per perfezione e tecnica,ci permettono di allenare il nostro occhio su quello che ci circonda.
Gli oggetti di casa, la loro presenza,i loro profili,il senso dell'appartenenza al nostro quotidiano umile che si fa altissimo nella rappresentazione su tela.
Pulito e sintetico, preciso nel sentimento che offre.
Rintanato nella sua città eppure presente al mondo.
Scomparso dallo stesso alle soglie degli anni inquieti(1964),forse incline a 'colonizzare 'con i suoi bianchi la citta',grassa, dotta e rossa.