martedì 30 novembre 2010

CINESERIE


Per dirla con Bauman,sono uno sciame,piuttosto che un gruppo.
Da alcuni mesi occupano il gazebo di un parco e di lontano paiono un minuscolo ,compatto,pulsante insieme di giovani insetti.
Un gruppetto di adolescenti cinesi che è spuntato come un fungo ,dopo una notte di pioggia.
Quando uno si distacca e per un attimo,passando,ne incroci lo sguardo,ti accorgi subito che ti sfida.
Guarda diritto negli occhi e se si innescasse una lotta per quel piccolo lembo di territorio,poco piu' che due metri quadri di terra,lui vincerebbe sicuramente.
Il suo sciame fibrilla un attimo quando lui si allontana, ma è subito pronto a rimpiazzarlo,con un movimento repentino,a forbice.
La lingua è il cinese,non so quale dialetto.
Gli abiti sono un'accozzaglia di cianfrusaglie occidentali.
I cellulari tutti accesi,di ultimissima generazione,multifunzionali.
Qualche piercing.
A muso duro.

sabato 27 novembre 2010

DI COSA SI SCRIVE


Quante parole,parole e parole che girano.
Basti pensare ai talk-show,ma anche a riunioni di lavoro,in cui il trito delle parole si ripropone in una sua pseudo-rassicurante banalita'.
Dovrebbe essere istituita una multa per il reato di 'spreco/parole', magari fosse possibile.
Nella girandola generale il senso della parola,affievolito e spento,boccheggia.
Ci si focalizzi sul vocabolo 'amore'.
Mamma mia, che pandemonio,che sarabanda di immagini e di rumori di superficie.
E se ne sentono sempre di piu' grosse.
Ci si focalizzi sul vocabolo 'liberta'.
Viene fuori uno strano ibrido, un mostriciattolo.
E via discorrendo.
Forse i tempi nuovi partiranno da un alfabeto condiviso,ben riconosciuto.
Intanto,potrebbe essere divertente fare qualche piccolo esperimento.
Allora:
'mamma'/' tempo'/'cielo'/'terra'...
Eccetera,un bel gioco,insomma.
Come una caccia al tesoro che appassiona.
Oppure uno slalom tra montagne di rifiuti,attenti a non scivolare.

giovedì 25 novembre 2010

GRAMMATICHE


Non so se siamo figli delle stelle,ma siamo qua a vivere e l'unica certezza è la fatica del pane quotidiano.
Chi non conosce questa fatica dovrebbe lasciare vuota la scena e chiamare nuove comparse a recitare la Storia.
E la Storia, si sa, non è mai stata uno zuccherino.
Vorremmo avere dei sogni, e pensare che dalla ferita sanguinante di Casal di Principe sommersa di rifiuti e camorra nascesse un rigurgito di giovani eroi capaci di ripulire l'aria,le strade e i cuori.
Come quando l'acqua dell' Arno sommerse Firenze, e decine di giovani correvano,le mani nel fango, a salvare il salvabile.
Pagine preziose che sgocciolavano via l'incuria e l'acqua cattiva.
Perche' è cosi' che funziona,si corre con affanno per tamponare ferite, e ordinare sconquassi e acquistare dignita'.
Stiamo a guardare ragazzi che gridano dagli Atenei boccheggianti e fanno il loro tempo,forse disperso inutilmente,perche' i cambiamenti avvengono con la fatica e non con gli schiamazzi.
Goccia dopo goccia,il dolore del tempo che si fa casa del cuore,protezione degli affetti e argine all'insicurezza del futuro.
Dove sta la passione doverosa a tutte le eta'?
Forse solo nel coraggio di quel pane quotidiano,duro da guadagnare, a volere esser onesti del tutto.
Eppure sta a loro,nel bel mezzo dei loro schiamazzi,trovare grammatiche degne di nuovi linguaggi.

Dove sta l'allegria?
Che parola difficile, a ripetersela.
Pare venga dalla lingua di un altro pianeta.

domenica 21 novembre 2010

LE PERLE DI NONNA AZZURRA


Gira per Rimini una nonna eccezionale,che ho la fortuna di avere per amica.
Nonna Azzurra.
Che questa mattina ha raccontato ancora di fiabe,in un angolo del portico del palazzo dell'Arengo, e purtroppo pioveva.
Parole come perle che scivolavano via,scintillanti e buone,frammiste di gocciole d'acqua dal cielo.
Diamanti di terra e di fantasia,voglia di vincere.
Si perdevano,come i campanelli delle risate dei bambini.
E Giovannino,il piu' sfortunato dei tre fratelli ,alla fine è ancora riuscito a trasformare in principessa l'unica,disgraziata rana che gli era capitata per morosa.

sabato 20 novembre 2010

'SVISTE'IMPERDONABILI DI UNA DEMOCRAZIA NON ESPORTABILE


TARGET,la cagnolina eroica che in Afghanistan ha salvato la vita piu' volte a marines ,'esperta' in attentati kamikaze e in mine antiuomo, è stata soppressa da un distratto dipendente di un canile dell'Arizona.


Errori fatali di un meccanismo che,prima di esportare,sarebbe meglio revisionare.

giovedì 18 novembre 2010

PARLARE CON I RAGAZZI/2


I ragazzi delle medie/superiori escono dalle mura di scuola e vanno per strada a protestare,ma sono terrorizzati dalle sigle partitiche.
Le vedono come male, o almeno come strettoie in cui non vogliono incastrarsi.
A naso,sentono che il loro problema viene prima.
Chiedono di essere educati e condotti verso la vita adulta,non vogliono che alcuno scarichi loro addosso scelte precotte.
Tirano la corda,vanno un po' qua e un po' la',con quel filo di energia che la giovinezza concede loro,oppressi come sono da rumori assordanti e da evanescenze che crollano.
Vorrebbero una famiglia,questo tutti.
Vorrebbero respiro a quelle quattro nozioni impalate in un meccanismo che sanno obsoleto.
Intravedono un futuro, ma non sanno come arrivare alla riva,troppo lontana e confusa,troppo faticoso il percorso.
Non vogliono assomigliare ai grandi.

Vorrebbero-per quelle due o tre luci stellate che hanno nel cuore-poter ricominciare da un punto qualunque,che pero' li convincesse con serenita'.

mercoledì 17 novembre 2010

PARLARE CON I RAGAZZI


Parlare con i ragazzi è lezione di vita.
Decodifica luoghi comuni stantii ed improduttivi,illumina.
Mentre cortei che arrancano su vecchi sistemi antagonisti si diffondono per giuste ragioni nelle strade,se si incappa in qualche piccolo gruppetto-non importa se dentro o fuori le mura di scuola- e si chiede ragione del presente e del futuro, si accresce il proprio bagaglio di conoscenze.
Su queste conoscenze andrebbe giudicata una classe docente.
I ragazzi vogliono credere nel loro futuro.
Chiedono una scuola attrezzata a navigarvi.
Vogliono guardare negli occhi adulti in grado di reggere l'urto del tempo.
Non vogliono buttare via i loro linguaggi,ma-se orientati-sannno opportunamente navigare nei nuovi.
Sono in grado di riconoscere valori e sanno prendere giuste distanze.
Hanno sete di imparare.
Riconoscono oscuramente un analfabetismo storico pericoloso.
Vogliono produrre,progettare,aprirsi al mondo.
Quello a due passi da casa e quello che si raggiunge con l' areo o con il social- network.

Se si riesce a parlare con i ragazzi.

domenica 14 novembre 2010

MA PER FAVORE LASCIAMO STARE LE FAVOLE




Mi scuso con MASSIMO GRAMELLINI,che stimo corsivista sagace e giornalista onesto.


Ma il suo esordio narrativo, 'L'ultima riga delle favole',per i tipi di Longanesi,-capitatomi in mano per caso,prestato da un'amica- mi ha decisamente stravolta.
Devo subito essere sincera,cosi' mi tolgo il dente:
questo libro mi pare la quintessenza di un genere narrativo che ho sempre relegato in un mio personale 'indice',per dirla con un francesismo,del genere 'c.' integrali.
Ora,o io mi sono rincitrullita a tal punto che non riconosco piu' un pero da un melo-come nella famosa storiella popolare-;o Gramellini si è semplicemente divertito con successo e gli è andata bene.O....?Non lo so.
250.000 copie:'Imparare ad amare e a essere amati',recita la striscia promozionale.
Cosi':un tale,Tomas,depresso e sfortunato in amore-che' ,da noi in Romagna si direbbe: 'fortunato in amor non gioca a carte'-si insacca in un improbabile luogo,detto'TERME DELL'AMORE', e li' tra saune metafisiche e segnalazioni esoteriche trova l'anima gemella,forse sul bordo di una piscina.
Ora,io dico:ma la' a Torino,oltre a contestare Amos Oz perche' lo sanno loro,come la pensano'esattamente' su questo quesito:
'dove sta la letteratura di qualita''?
Mi pareva una terra esperta,e come.
E non solo di 'c'. esoteriche

giovedì 11 novembre 2010

IO SPERIAMO CHE NON CROLLO/2







Dietro Castel Sismondo, salotto del 'glamour'riminese,le antiche mura piangono

mercoledì 10 novembre 2010

GRAMIGNA


Erba cattiva,tenace,caparbia,avanza ovunque ,procede attaccando qualunque elemento e vince,distruttiva.
Gramigna nel cervello e nel cuore dei ragazzi,privi di guida.
La scuola cola a picco.
La famiglia.....
Rimane il rumore assordante della realta' che li spreme come rape senza sangue.
Scarica loro addosso il peggio dei fallimenti degli adulti e li ricicla pretendendo da loro prestazioni da vecchi.
Il meglio dell'assuefazione senza se e senza ma.
La vedo tragica.
Poveri ragazzi.
Nessuno che indichi loro un ideale,una passione credibile.
O almeno nessuno che 'strutturi' un ideale e lo renda praticabile nel pomeriggio di oggi,all'angolo della strada,dopo le ore di scuola,nel bar,in palestra.
Idee misere e frantumate che non arginano la diga ormai aperta .
'Devi' prendere dei bei voti.
'Devi' essere perbene.
Parole che non toccano le emozioni, il fondo del cuore,lasciano lo squarcio del disorientamento privo di cuciture.
Speriamo che dalla giungla intricata della gramigna cattiva nasca un germoglio spontaneo,tenero,fresco,deve e puo' accadere.
In fondo tante persone oneste hanno lasciato qua e la' traccia di se'.

.

martedì 9 novembre 2010

IO SPERIAMO CHE NON CROLLO







Le antiche mura malatestiane di Rimini,lungo Via Madonna della Scala, in stato di abbandono

domenica 7 novembre 2010

DEGLI AMORI LIQUIDI


Inventore della 'liquidita'' come categoria sintetica della contemporaneita',Zygmunt Bauman aveva riproposto l'idea 'liquida' in materia di relazioni affettive gia' dal 2006,anno della prima edizione di questo testo-riedito nell'undicesima edizione nel 2010 -.
Leggo il suo 'Amore liquido' e scorro veloce di pagina in pagina,negli anfratti del pochissimo tempo libero (liquido?),mi fermo alla fine del primo capitolo
Il fatto è che per me 'liquidita'' si associa ad un'idea di liberta',di movimento leggero,di fluidita'.
Qui invece sta a definire una societa' talmente frammentaria e insicura che il sinonimo piu' pertinente mi pare piuttosto'effimero',oppure'caducita'',anche 'fragilita''oppure 'evanescenza'.
Con una prosa raffinata e prolissa,elegante e sottile,ampia nell'argomentare-al punto che si ha inizialmente la sensazione che pagine e pagine potrebbero essere riassunte in poche righe,poi si capisce che ogni riga invece è piuttosto 'densa',quasi solida-arriva a lanciare definizioni agghiaccianti.
Alcuni esempi,tratti dalle prime pagine:
..'forse parlare di 'desiderio' è eccessivo.Come per lo shopping,oggigiorno chi va per negozi non compra per 'soddisfare un desiderio'ma per 'togliersi una voglia'.
.....'quando è pilotata dalla 'voglia' la relazione tra due persone segue il modello dello 'shopping' e non chiede altro che le capacita' di un consumatore medio...'
'...gli esperti sono divisi.La loro opinione oscilla dall'entusiastica approvazione delle coppie semilibere,visto come realizzazione del tanto cercato nirvana(la quadratura del cerchio di un generoso dare e avere senza la perdita dell'indipendenza)alla sua condanna totale......'

Sono solo al primo capitolo, e alla mia eta' è bene fare pause,perche' dare per scontato qualsiasi affermazione puo' far venire il raffreddore.Il secondo capitolo alla prossima.
Comunque -anche se non è esattamente il mio genere-fondamentale per l'interpretazione del nostro tempo:

Zygmunt Bauman
'L'amore liqudo',
Editori Laterza

venerdì 5 novembre 2010

IL NUOVO PRECARIO


Facendo di necessita' virtu',come da antico costume italico,la nostra amata terra sta lasciando germogliare tra i bacilli 'onesta'/resistenti' che girovagano grassi come anatre anche negli ambienti piu' peregrini,come ormai s'è ridotta la scuola pubblica dell'obbligo, la specie del PRECARIO RACCOMANDATO.
Niente di nuovo sotto il sole,non vogliamo fare la guerra dei capponi di Renzo e armare parole contro un piccolo manipolo di malcresciuti,ma tant'è.
Eccolo qua:
trenta/trentacinquenne(quasi sempre sotto ai quaranta),va in giro a raccattar 'soffiate',ha alle spalle mamma' e papa' che lo 'infilano',eccetera,la solita solfa.
Senonche',il tipo/a in questione si veste dell'abito del ruolo e quando dice la sua ne spara di cosi' grosse che ti fa venir voglia di correre a prendere una boccata d'aria pulita in un ricovero per novantenni .
In genere non ragiona piu' in la' del suo naso,tamarro,pretende il proprio,non sa tirar su due interpretazioni che siano due e da colpe a destra e a manca.
Purche' tutto converga in quell''io solo me lo merito'.
Non un'idea,figurarsi un ideale.
Non il rispetto per la storia e l'autorevolezza dell'esperienza altrui.
Non una lettura di se' come generazione,ne' del mondo come luogo condiviso.
Volevo dire che sotto la parola-chiave 'precariato' ci sta di tutto ed è necessario operare delle letture intelligenti,discorrerne,chiarire delle modalita' e dei sistemi,mettere dei limiti di diritto.
Detto pelago non è attualmente governato e quando è cosi', puo'spuntare di tutto.
Forse varrebbe la pena che quelli della mia generazione,in odor di fuga,mettessero dei paletti, transennassero un po' qua e la',prima del botto.

martedì 2 novembre 2010

LA PATENTE




Non aspiro alla patente di jettatrice-come da novella pirandelliana-,anzi vorrei solo pensare positivo-come da 'rap' di Jovanotti-.
Eppure,la Storia è li',volente o nolente,ci guarda.
E forte della mia laurea in lettere e di qualche pubblicazione di narrativa,avanzo un gran brutto pronostico in materia di terremoti.
Spero solo che i titolati al caso-geologi e sismologi,operatori ed operati-sappiano smentirmi,perche' se stanno zitti la fantasia del popolo galoppa,si sa.
Dunque.
Rimini,anno 1916.
Il periodo sismico ebbe inizio il 17 maggio e si protrasse fino al dicembre successivo.
Le scosse di maggiore entita' si verificarono nelle giornate del 17 maggio,del 16 giugno e del 16 agosto.Cinque morti, mille edifici pericolanti, cinquecento distrutti.
Il tutto a cavallo della prima guerra mondiale e poco prima della diffusione dell'epidemia di 'Spagnola'
Per non farsi mancare proprio nulla,nella mia zona esistevano anche sacche di malaria.
Ora,i sismologi-non che la sismologia sia una materia da me prediletta,ma talvolta si fa di necessita' virtu'- recitano che tali eventi possono avere cadenza centennale.
Mancherebbe poco, e il caldo squilibrato di questi giorni,associato al panorama dissestato di tutta la penisola,porta brutti presagi.
Non è un argomento che fa 'audience',ma ci interesserebbe sapere,abbiamo fatto qualche studio,siamo in grado di capire..

Ma non datemi patenti, per favore,che' non uso neppure quella automobilistica.

lunedì 1 novembre 2010

DI PAPI,REGINE E RE


La microstoria,quella degli uomini e donne in carne ed ossa,recita ricami indistricabili di cuori e pelle,impossibili da risolvere nei manuali che sintetizzano date e guerre,fine delle guerre e inizio delle guerre.
Solo quella è la storia che ci interessa.
Eppure,se un senso ha la piantina vista dall'alto della macrostoria,ci sono in questa eventi che si sottolineano, in un'altalena che rimanda all'altra,la storia non detta sui libri.
Questa pappardella per dire che mi fa un po' ridere sottolineare in questo blog stralunato l'elezione del nuovo Presidente del Brasile,la signora DILMA ROUSSEF.
Ci sta come quelle divagazioni che sanno di tempo sfilacciato e in dissolvenza ,di non partecipazione.
Eppure mi piace farlo.
La macrostoria di quel Paese recita di 30 milioni di individui sollevati dalla soglia di poverta'.
Di interventi massivi per la legalita'.Di un 'economia emergente.
Parole da verificare nella microstoria,ma evidenze forti.
Mentre nel paese di casa mia scatta l'allarme meteo,il dissesto travolge dove puo',qua e la',
mi piace fare di lontano gli auguri a questa signora.
Le offro sulle ali del web il mio piccolo omaggio.