venerdì 26 settembre 2008

LETTURE




'Il ragazzo giusto' di Vikram Seth mi va da un comodino all'altro, non riesco a finirlo.E' un gran bel libro, uno di quei libri che ti accompagnano, che ti mancano quando lo finisci,ma sono arrivata a pagina cinquecento e le pagine sono milleseicento in tutto.
E' chiaro che sono nevrotica,non riesco a seguire quel ritmo narrativo lento, ampio, perditempo,qualcuno ha detto che per gustarlo si deve immaginare di essere sul Gange, evidentemente non mi riesce,è un problema mio.
La scrittura è occidentale,deliziosa,il grande affresco storico a pagina cinquecento comincia a comparire sotto la ragnatela dei pomeriggi pieni di giochi , degli sguardi e delle infatuazioni ,del tempo suadente e morbido di questo ricco manipolo di altoborghesi indiani degli anni cinquanta .
Si immagina un'India aperta al futuro e diversa ,quanto tempo mi ci vorrà per finirlo non lo so.
E dire che mi sono digerita mattoni e mattoni, anni addietro.Forse è la frequentazione del web, che mi ha tolto un po' di empatia con la pagina cartacea.
Forse è solo il mio tempo che che ha qualche distonia.
Vikram Seth,nato a Calcutta nel 1952.
Altra cosa è la voce di Cinthia Ozick, che va giu' come una bibita al mirtillo d'estate.
Si impone,urge, avanza, dirompe, riinterpreta le parti , le attacca,le risistema ,forse non scrive neppure benissimo.
Di certo 'Eredi di un mondo lucente ' non ha subito imbellettature di editors.
E' natura ,passione del vedere-sentire.
La storia è semplicissima:la storia di una diciottenne che si trova a fare da 'tata', infermiera, segretaria, tuttofare in una curiosa famiglia di profughi,incredibili 'outsider',imballati tutti insieme in un difficile rapporto con una realta' durissima, esuli per vocazione,perdenti per destino,ancorche' coltissimi,dei veri 'cervelli':corre l'anno 1935, e la famiglia viene da Berlino a New-York.
E' una lettura travolgente.
Si resta imbrigliati nella sequela delle parole che si attorcigliano attorno alla 'fabula',di volta in volta animate da vita propria, giocose o dolenti,sempre vitalissime.
Apro a caso, a pag.247:'...il viso di Annelise si scioglieva,come succede ai miopi,in una sbavatura di acquerelli...'
Cynthia Ozich nata da genitori ebrei-russi a New-York nel 1928.