sabato 27 novembre 2010

DI COSA SI SCRIVE


Quante parole,parole e parole che girano.
Basti pensare ai talk-show,ma anche a riunioni di lavoro,in cui il trito delle parole si ripropone in una sua pseudo-rassicurante banalita'.
Dovrebbe essere istituita una multa per il reato di 'spreco/parole', magari fosse possibile.
Nella girandola generale il senso della parola,affievolito e spento,boccheggia.
Ci si focalizzi sul vocabolo 'amore'.
Mamma mia, che pandemonio,che sarabanda di immagini e di rumori di superficie.
E se ne sentono sempre di piu' grosse.
Ci si focalizzi sul vocabolo 'liberta'.
Viene fuori uno strano ibrido, un mostriciattolo.
E via discorrendo.
Forse i tempi nuovi partiranno da un alfabeto condiviso,ben riconosciuto.
Intanto,potrebbe essere divertente fare qualche piccolo esperimento.
Allora:
'mamma'/' tempo'/'cielo'/'terra'...
Eccetera,un bel gioco,insomma.
Come una caccia al tesoro che appassiona.
Oppure uno slalom tra montagne di rifiuti,attenti a non scivolare.