venerdì 30 gennaio 2009

RIMINI/LEFEVRIANI


Cosa ci fara' un prete lefevriano negazionista e allucinato a Rimini, in una località di campagna detta 'Spadarolo', a capo di una improbabile 'fraternità'?
Ma come ci sara' arrivato, attraverso quali percorsi esistenziali, ufficiali , geografici,incappucciati e palesi?
E perche' ce ne accorgiamo solo ora,dopo le ultime battute-shock comparse sulla cresta della cronaca in tema di Shoa?
Adesso che ci penso la mamma di una mia amica con l'Alzahimer aveva detto anni fa che da quelle parti celebravano messe un po' 'particolari'.
Ma gli anziani ne dicono tante.
Dunque, ci mancava solo costui, a completare il panorama di questa città che non ha il verso.
Chiunque ascoltasse, di prima mattina, il gazzettino radiofonico regionale, dopo le news di Parma, Modena, Bologna, Ferrara, capirebbe.
Quando arrivano quelle da Rimini il 'senso' impazzisce.
Tutto si fa rocambolesco, talmente esagerato da parere non vero, un sogno.
Ma torniamo all'individuo.
O è un povero pazzo con manie religiose oltranziste,cosi' come ce ne sono tanti :ricordo, della mia infanzia, uno strano personaggio soprannominato 'suor ramarro':era una donna di mezza età, che si credeva investita da una missione moralizzatrice dei costumi, e andava in giro a strappare manifesti dove comparissero immagini non adatte,secondo lei.
Era vestita di verde,con una strana mantellina , livido il volto, strette le labbra,vuoti gli occhi.
Poveretta,chissa' come è finita.
Oppure è sostenuto da una socialita' inquietante, da protezioni, da una rete pericolosa.
Non lo so.

Ci mancava solo questa, qua.