lunedì 26 gennaio 2009

CO/INCIDENZE DI SCRITTURA






Ho cancellato, in questo blog un paio di post dopo che li avevo pubblicati, e ho tenuto li' diverse bozze:il tutto non mi convinceva, riletto poi.
E' difficile che quello che si scrive convinca fino in fondo,ma ci sono alcuni casi in cui rimane l'inquietudine di non aver detto il giusto:
-quando si parla, anche indirettamente, di cose, persone e fatti vissuti, conosciuti
-quando si descrive una realta' vicina
-quando si descrivono delle sfumature esistenziali che corrispondono ad eventi reali.
-quando si toccano temi universali filtrati dai propri occhi
E' difficilissima la realtà,anche se si vuole sintetizzarla in un linguaggio veloce e divertente, tutto sommato, come quello di un blog.
E della scrittura 'praticata' mi piace l'aspetto di laboratorio, non darla mai per scontata, l'esercizio di stile.Mi piacerebbe anche ,talvolta, la strettoia di qualche giudizio severo.
Anche se poi, ad una certa eta', uno il suo stile,vuoi noioso o fruibile,schizzato o rassicurante, un po' se lo è costruito.
Dicevo, quando ,in particolare non sono convinta di quello che scrivo?
Quando ne avverto la non-coincidenza con la verita' storica,fattuale, ancorche' esaminata nelle sue sfumature.
Quando qualcosa mi stride,non mi va giu'.
Mi pare che le parole non siano trasparenti ma rincorrano se stesse.
Accidentaccio, quel maledetto grillo parlante della coscienza, che non ti lascia neppure scrivere in pace.
Datemi un martello, che lo riduco in polpette.