giovedì 13 agosto 2009

LE CITTA'INVISIBILI/ DI BERLINO


Di Berlino si favoleggia.
Di Berlino si favoleggia una citta' fluviale,modernissima,viola gli antri notturni ,giovani in strada nelle birrerie e negli anfratti dei vecchi monumenti.
La luce del lampione illumina la ballata di Lili Marlene,l'oltraggio del Muro, la modernità assordante,lineare ed imponente che non ha cancellato l'onta storica del nazismo.
Il Museo giudaico è un parallelepipedo grigio.
I palazzoni dei turchi,nelle periferie.
Storie di integrazione e di sfruttamento, di malavita e di buona vita 'scolarizzata' .
Berlino è anche l'opprimente avveniristica tracotanza dell'arte contemporanea,mimesi azzardata di un tempo che frigge il nuovo senza possederlo.
Berlino e la musica.
Ma quello che di piu' si favoleggia,non scritto nelle guide turistiche,è lo scoppio quasi totale del sistema familiare.
Convivenze in tutte le salse,scelte affettive e sessuali diverse vanno nella direzione di un 'melting-pot ' affettivo indistricabile e irriducibile al vecchio schema della famiglia europea monogamica.
Famiglie 'allargate'?
Si', a tutto.
Per necessita' economica,per incertezza dei sentimenti, per paura di timbri invalidanti la libertà individuale,per debolezza antropologica.
Di Berlino si favoleggia l'incanto fluviale.
Anche se, ormai, privo di innamorati che se ne incantino.