domenica 16 novembre 2008

VECCHI EGOISTI


Ho un rispetto religioso per i vecchi, che mi deriva dalla mia formazione familiare.
Questo non mi impedisce di vedere quanto sia letale l'arroccamento gerontocratico a vari livelli.
Baronie universitarioe di ultrasettantenni con una carriera pensionabile di mezzo secolo che continuano a difendere la poltrona, gerontocrazie nella magistratura e nei settori diversi.
Nei sistemi del pubblico impiego-scuola,amministrazioni- si ha spesso l'impressione di una cuccia calda per curare solitudini, piuttosto che di luoghi attivi per la costruzione del futuro.
Di quanta leggerezza il sistema necessiterebbe, per avvicinarsi almeno di un po' alle urgenze reali!
Questo non è un discorso sull'autorevolezza degli anziani, di cui spesso faccio memoria come di cosa preziosa, è un discorso sull'accumulo egoistico degli stessi nei luoghi che dovrebbero, di diritto,essere lasciati aperti ai giovani.
Mi chiedo se l'Onda' del 2008, il movimento degli studenti universitari che ha tanto osato in questi giorni ne abbia consapevolezza, o se,al contrario, i soliti baroni-feudatari non se ne stiano facendo polpettine , alla loro faccia.
Il sistema feudale-gerontocratico è affidato alla paura.
E invece i giovani debbono essere lasciati liberi di rischiare, di entrare, di decidere,il rapporto con gli anziani si costruisce su altre priorità , non sull'arroccamento malato di questi.
Conosco tanti giovani tra i venticinque e i trentacinque che potrebbero gia' reggere interi sistemi,per capacita' e preveggenza e che invece sono costretti a fare gli straccioni, i falso-creativi, gli emarginati a forza.
Cosi' non va.
Mi chiedo cosa muova un anziano di settant'anni e passa nell'arrancare per difendere la sua postazione, quando un esercito alle porte urge, chiede accesso, ribolle.
Ci sono tanti modi piu' generosi per partecipare e per salvarsi la pelle.

E la generosità non è acqua.