domenica 9 dicembre 2007

TRA LA VIA EMILIA E IL WEST


Luoghi di aggregazione in cui si cambiava il mondo, ormai relegati nel museo dell'immaginario.

Le splendide piazze italiane,valevano il motto 'ci si vede in piazza', e voleva dire:non nel chiuso della tua casa o della mia, ma proprio li', alla luce del sole, dove tutti ci possono vedere e sentire ,tra le pietre della città che ci tutela.

Ho un ricordo della morte di Fellini:io e mio babbo Guido che prendevamo un caffe' in Piazza Cavour a Rimini e ci pareva di salutare un amico.
Ho un ricordo di Mirandola di Modena,quando ci lavoravo nell''82 e aspettavo mia figlia:la piazza Pico, grande, splendida, con gli anziani che si accaloravano a parlare del mondo, al mattino presto,nella nebbia, avvolti nei pastrani neri in sella alle biciclette.

Capannelli di persone che sentivano nelle viscere il mondo, e in mezz'ora lo ribaltavano e lo ricostruivano,come fosse un affare di casa.

Bacheche sotto ai portici, case del popolo, circoli di parrocchia, facevano parte del paesaggio naturale,ci si passava vicino e si 'sentiva' un'aria, magari ci si cherzava su, si snobbavano, anche,ma ci appartenevano.
'I moralisti han chiuso i bar', e li hanno trasformati in luoghi da aperitivo, ormai gli unici luoghi un po' 'caldi', in quanto a idee alla luce del sole si sono ridotti i gruppi dei padroni dei cani, che nei parchi seguono gli amici scodinzolanti, e ne dicono, finalmente, ne dicono ancora sul mondo.
D'accordo, ora ci sono i blog, per fortuna. Questa rete che ammicca al futuro, sospesa nell'etere, sfida di libertà e di etica.
E allora, occorre guardare al futuro, senza rimpianti.