venerdì 25 gennaio 2008

CI SONO FANTASMI


Ci sono fantasmi che covano nella memoria antica,alcuni fanno paura, rendono inclini a chiudersi, a proteggersi,
Uno è il fascismo.
Come me lo hanno raccontato in casa, come l'ho raccolto dalle memorie e dagli stralci di cronaca , quando lo vedevo in formule nuove, di riproposta modernità.
-Quando in Cile Pinochet fece il golpe, in casa mia fu un giorno di grande malinconia-
E' chiaro che ora,all'avvio del terzo millennio,si devono pensare formule avveniristiche,ibridi storici finora sconosciuti, non ci si puo' riferire a vecchi modelli che covano nella nostra mente.Non sara' mai 'quel fascismo' che abbiamo conosciuto
Questo è un tempo nuovo ed inquieto,chissa' cosa ci prepara.Eppure ci sono alcune categorie storiche che portano a quella soluzione,un'ipotesi di 'tutela' autoritaria, sotto mentite spoglie.
Gli ingredienti storici sono:instabilita' della vita collettiva, insicurezza economica , venir veno della fiducia nelle istituzioni,particolarismo e corporativismo, una massa giovanile manovrabile e pronta ad accendersi per il miglior offerente,per il mago piu' accattivante, oligopoli che determinano tra le quinte il corso degli eventi , una presenza culturale faraginosa, tendente all'estetizzante, al venduto, al parcellizzato,fiumane di impulsi popolari irrazionali e misticheggianti, poca etica e un'estetica malata.
Quando ieri sera ho visto ai tiggi' le macchine di giovani che scorazzavano per la capitale inneggiando alla caduta di questo governo-ora gia' ex- mi sono venuti in mente questi fantasmi.
Fantasmi di un possibile ,vicino futuro in cui la nostra vita collettiva-la vita collettiva di un paese ingovernabile, difficilissimo e variegatissimo-possa essere consegnata ad una forma nuova di fascismo del terzo millennio.
Perche' temo che quello che in giro la folla chiede sia proprio questo:essere irreggimentata,godersela per quello che si puo',chi puo',alla faccia degli esclusi dal banchetto, non guardare piu' in la' del proprio naso,fuori chi chiede e boia chi molla.
E se anche l'Italia andasse verso nuove elezioni politiche, quello che pavento è ancora peggio:che ,dopo perdita di energie, tempo e denaro, si vedrebbero riciclati i soliti papabili, come i padrini che Sciascia descrive sulla terrazza, a godersi beatamente il giro di valzer della storia.
Quella storia, in cui, per dirla con un altro siculo, 'tutto cambia perche' niente cambi'