lunedì 7 aprile 2008

CHOCOLAT



Quando negli ambienti tira aria bassa,caliginosa e piena di microbi, dovrebbe esistere all'ingresso una distribuzione meccanica di cioccolata.
Quella fondente,meravigliosa, dolceamara, o anche al latte, per ogni gusto,purche' con una buona dose di cacao.
Il cacao va a governare le endorfine del piacere, della piacevolezza, della morbidezza.
E con una botte di cioccolata, anche l'ambiente piu' inacidito dovrebe sciogliersi.
Perche', pur incline alla matematica einsteniana piuttosto che a quella euclidea-non sono convintissima che uno piu' uno faccia due, per intenderci- mi sembra di aver capito una cosa:negli ambienti,quando le infelicità individuali trovano modo di appigliarsi a questo o a quello, per sfogarsi un po', ne vien fuori un parapiglia, una lotta di poveri, un punzecchiarsi dei capponi di Renzo e soccombe sempre il piu' debole, quello che grida di meno, che ha meno bicipiti, che non vuol sporcarsi i panni .
Mi capito' una volta, in un ambiente litigioso, di augurare l'organizzazione di una gita in mare,su una nave,che fosse almeno pronuba e complice di amori.
Ah!!!!! quei bei pettegolezzi classici, divertenti, esilaranti, boccacceschi o anche solo cabarettistici!
Ma dove sono finiti?
Ormai negli ambienti, piccoli e grandi, si vive sul filo del rasoio, guardinghi, miserelli.
Magari ci fossero belle lotte di corridoio, intense, indirizzate a temi,dove ognuno potrebbe recitare la propria parte.I palazzi, in fondo, sono costruiti per gli intrighi, no?
CHi ama l'aria aperta, potrebbe sempre evitarli, a suo comodo.
No, ora nei palazzi ci sono mal di denti, rigurgito alimentare,leggeri strabismi,livori e labbra strette.
Allora non resta che chiedersi :Perugina o Lindt?