martedì 3 febbraio 2009

QUELLO CHE I RAGAZZI NON DICONO


Nelle scuole c'è un'epidemia diffusa di disturbi alimentari, in particolare tra le ragazze,con picchi alti nei licei, dove le richieste nozionistiche sono piu' alte. Cova come un germe piccolo, si manifesta leggermente al primo anno, esplode al terzo.
I genitori attenti se ne accorgono sempre tardi e rimangono basiti, tra psicologi e giorni che corrono, frigoriferi pieni/vuoti e tristezze.
I maschi superano meglio, ma l'identità di genere è un problema, sono confusi e impauriti,vaneggiano di razzismo e di epurazioni in modo direttamente proporzionale allo schifo che si fanno.
L'allegria esplode solo nelle 'ammucchiate' sfiorate, festaiole o sportive,benzinata da alcol di pessima qualità comperato con la carta d'identità di un maggiorenne al market.
Roba vecchia.
Quando odorano un valore, un senso, una sincerità palese ,annusano di lontano,all'inizio non ci credono, restano torvi, poi pian piano cominciano a ronzare attorno ad una possibilità.
Scrivono, si vergognano, ma scrivono e sono stupiti di scoprirsi migliori di quanto credessero.
Sommersi da ubbie e da rifiuti,da mezzi obiettivi e da pseudo sicurezze,quando sentono dire di lontano parole aliene come 'altruismo' o 'libertà credono si tratti di un sofware di ultima generazione oppure di un trucco per incastrali ancora di piu'.
Incapaci di stare con se stessi, cercano modelli facili, a tutti i costi.
Del resto, come ci si puo' piacere , a quindici anni?
Il corpo è nemico/amico, il cervello ronza confusione,il cellulare squilla, nell'ultimo reality il piu' figo si è appena dichiarato gay ,la mamma è terrorizzata da tutti gli stupratori che circolano, il babbo pare uno zombie davanti alla tivu, quando va bene.
Eppure l'eco delle sirene è forte, a quindici anni.
Il mondo è carico di opportunità, il futuro è ampio e dietro l'angolo c'è sempre un eroe.

Bello, leale, senza macchia e senza paura.