giovedì 20 dicembre 2007

NON RESISTO AI CICLAMINI


I ciclamini sono una meraviglia, un miracolo democratico.
Di questi tempi invadono le città, i negozi di fiori, i balconi, gli anfratti,le tane miserande e le ciotole delle ville di lusso. Troneggiano, zampillano, sfidano la cronaca che fatalmente recita le sue odierne cantilene,le stente dei governi e i crucci della povera gente.
Io non resisto ai ciclamini, mi catturano la fantasia e i pensieri, sono caparbi e vincenti.
Quando penso di essere come il protagonista di quella storiella,quello che andava in giro a misurarsi scarpe strette*,- e da metereopatica mi capita spesso, tra fine ottobre e inizio gennaio- mi concentro su questa meraviglia e mi va meglio.
No, non farei mai come Luttazzi che per farsi passare dalla testa la tragedia dell'Iraq ha bisogno di quelle immagini dette,anzi quasi dette.
Di questo genere di immagini ne ho un'invasione, tutto intorno. Pero' lo capisco, non fa che attivare il vecchio adagio 'chiodo scaccia chiodo'.
Potenza della saggezza antica.
Con i ciclamini va a meraviglia. Poi, a dirla tutta, non sono neanche troppo effimeri, come sappiamo essere la giovinezza che ci suggerisce che 'del doman non v'è certezza'. I ciclamini, volendo, l'anno dopo,ritornano a spuntare,magari un po' inselvatichiti, ma possono sopravvivere.
Hanno quella gamma di colori spledidi, e quando sono bianchi mi suggeriscono parole di poesia. Per esempio, questo verso di Montale:
'Portami tu la pianta che conduce/dove sorgono bionde trasparenze'.
Quando sono rossi, mi suggeriscono il nostro cuore antico, il desiderio di essere fieri, e liberi, e giocosi.
*Narra la storiella di un signore che,dotato di un piede numero quarantasei, andava in giro nei negozi a provarsi scarpe strette, tra lo sconcerto delle commesse. Finche' una di esse, preso l'ardire, lo apostrofo' per chiedergli spiegazioni, e lui gliele diede:essendogli rimasto ormai poco per essere felice, aveva escogitato l'espediente di soffrire nelle scarpe strette, per poi provare la felicità, una volta a casa, di liberarsi i piedi.Ahhhhh!!!! che gioia avere i piedi liberi!!!