sabato 12 luglio 2008

LE TAZZE DI MORANDI




Ne l''oggetto metafisico' del pittore bolognese Giorgio Morandi trovo rispondenza e tranquillità.
Al di la' di percorsi critici in cui non mi avventuro, ho sempre amato quella pittura 'di casa', ma carica di linguaggi, con quei bianchi e quei pastello,quei silenzi.
L'oggetto sulla tela potrebbe essere questa caffettiera che uso al mattino, per la colazione, o quella bottiglia, o quel cesto,ma anche quella parte di muro,contro cui si appoggia il ramo di un rampicante da giardino.
Perchè cosi' è la casa,instaura con chi la abita un eterno dialogo, è presenza,è luci/ombre, chiaro/scuri, anfratti che celano e disvelano.
Gli oggetti di casa rimangono, modesti e carichi di parole; raffinati e solitari, quelli di Morandi.
Splendidi, perchè anteriori alla cerebralità del 'design' industriale,privi della 'griffe' esclusiva e danarosa ,umili e preziosi.
Non mi stanco di guardarli.
E'stato bello leggere che Casa Morandi, in Via Fondazza a Bologna,da gennaio sara' aperta al pubblico come parte di un itinerario che unirà l'Accademia di Belle Arti al Museo di Piazza Maggiore.
Il tutto grazie ad una collaborazione pubblico/privato-ma non so rendere ragione delle sigle chiamate in causa,a parte il Comune-.
Casa Morandi in Via Fondazza, a Bologna.