lunedì 14 gennaio 2008

COSA NE DICONO I PESCI


In una località della costa adriatica a due passi da casa mia,detta Rivabella-che vorrebbe dire riva bella, cioe' piacevole, deliziosa,gradevole-sabato pomeriggio 12 gennaio 2008,attorno alle ore 16, ha spiaggiato un enorme pesceluna, lungo due metri e pesante sette quintali.
Avvistato da un ragazzo che correva sulla spiaggia, vani i tentativi di rianimarlo.
Al momento la grossa carcassa è affidata agli operatori della Fondazione Cetacea.
Il 30 gennaio 2005, a pochi chilometri piu' a nord, in una località detta Viserbella ,spiaggio' un grosso cetaceo .La spiaggia era innevata, e la grossa carcassa era una chiazza scura ,abbandonata da una tempesta tra la riva e la battigia.
Un anno dopo le cronache europee recitavano della balena del Tamigi, mostro domestico incagliato nelle acque dolci di uno dei simboli della nostra civilta'.
'Stoconlebalene',lo dice questo blog.
Ho scritto della balena del quarantatre', e di quando venne qua,sempre a due passi da casa mia-un capodoglio femmina- c'era la guerra, e la povera gente la vide comparire come una visione, con gli occhi gonfi di mare.
Ho scritto di Mary G.,il delfino orfano della sua educatrice, Tamara, uccisa dal gesto di un folle a febbraio del 2007.
'Stoconlebalene' e vorrei rimanere in silenzio, a guardare questi essere viventi, misteriosi e magnetici, che vengono a morire sulla nostra costa domestica e sfruttata.Che ci vedono vivere, e 'sentono' i nostri stridori.
Cosa li muove, quale segnale d'allarme, quale vibrazione delle profondità degli abissi li percuote.
Di quali pericoli ci vogliono avvisare, con la loro presenza muta.
Ci ricordano la parte acquea del mondo, la piu' difficile da possedere, la piu' misteriosa e libera.
Segnali di equilibri ecologici violati, segnali biblici di tempi cattivi,mostri di tutte le fiabe, memoria di una natura silente che ci accompagna e respira.