martedì 7 luglio 2009

SUSSURRI NELLA VECCHIA BOLOGNA


Persiane semichiuse sui vicoli della vecchia Bologna.
Colloqui aperti sui tetti che si rinfrescano appena dopo il giorno della calura.
Di madri e di figlie, di giovani amanti,di amici e di vecchi in canottiera e ciabatte che guardano giu',di studiosi che compilano enciclopedie tra la cucina e il salotto.
La radio e la tivu' cantilenano il passaggio della sera, i sussurri sono segreti ma passano tra i mattoni e fanno la linfa della citta' che pulsa di cuore,pentimenti e sogni.
Il tempo ha incrostao sui giardini tra le terrazze sentimenti di irriverente nobilta'.
E' piuttosto la città che pensa e non quella che consuma,anche se ,sotto, le mode si accavallano e triturano.

Le guide ,saccheggiando testi di storia, indicano al turista che Napoleone terzo affidando ad Haussman la ricostruzione di Parigi, volle che i grandi 'boulevards 'sostituissero i viottoli e gli anfratti cittadini dove avevano covato i germi della Rivoluzione,dei moti del milleottocentotrenta e quarantotto, responsabili della fine della monarchia di Luglio.
E' comprensibile quanto fastidio diano i sussurri furtivi a chi ama costruzioni roboanti.
Come farfalle,leggeri,sfuggono alla presa.
Se ne vanno.
Chissa' dove.
Chissa' dove.