martedì 27 novembre 2007

I POD


Se alla maratona di New York è stato impedito ai partecipanti di averlo alle orecchie, per effetto dopante, un qualche segno nel cervello degli adolescenti questo piccolo aggeggio-memoria musicale ce l'avra'.
Usato come lo usano loro, cioe' sempre, qualche effetto ce l'ha di sicuro.
Dunque. Alla cartolibreria davanti alla Scuola Media N.2, al mattino prima delle otto c'è un via -vai di bambini che acquistano qualcosa, tutto con immancabile I POD attivo.Cosi' alle fermate degli autobus, e nei negozi, per le vie del centro e a scuola.
Non lo possono utilizzare, naturalmete, in classe, ma appena escono per andare in bagno il piu' delle volte se lo infilano nelle orecchie, e appena suona la campanella se lo riinfilano,cosi' per strada, mentre si avviano verso casa. Lo tengono mentre fanno i compiti e quando vanno in bicicletta.Potendo, lo terrebbero anche di notte.

Il cellulare, per definizione, impone una qualche comunicazione,magari falsata, virtuale,nevrotica, ma l'I POD è il simbolo dell'isolamento, dell'anafettività,della-dio, che parolona enorme!-potenziale schizofrenia.
Sei qui con il corpo e con la mente altrove, e dai oggi, dai domani, la pentola salta.
Che fare?
E' patetico rimanere fermi su vecchie posizioni, su vecchi strumenti-la sintassi di tradizione latina, il vecchio sistema cognitivo memonico-nozionistico,impari queste nozioni da qui fin qui.
Si',anche, un po'.Per esempio direi cosa salubre imparare poesie a memoria.
Ma nel regno degli IPOD e arnesi simili,se si vuole sortire un qualche effetto, occorre ridisegnare la mappa dell'educazione linguistica.Cercare nuovi statuti, nuove formule, resettare e cominciare , avere il coraggio di ridare il nome alle cose, senza dare nulla per scontato.
Accipicchia, lo dico da quindici anni, ma forse è proprio vero. In un cassetto di casa ho un vecchio progetto che presentai forse giusto quindici anni fa, di sicuro meno di venti, per l'attivazione di laboratori di scrittura. Conteneva alcune intuizioni in questa direzione.Volendo, il riferimento dotto rimaneva il concetto di analfabetismo di Tullio de Mauro.

Rimane li',nel cassetto,per i posteri.