martedì 25 novembre 2008

VIOLENZA SULLE DONNE/3


Ne avranno avute di cose da fare, quelle quattro mamme-una è svenuta in aula per lo sgomento-
dei ragazzi che hanno dato fuoco per noia al barbone a Rimini, zona Colonnella,zona centro studi.
Si sono 'accorte 'solo ora che il figlioletto poteva trasportar una tanica di benzina a mezzanotte e versare il liquido contenuto tutto attorno, con arte e determinazione, al corpo di un poveretto che dormiva su di una panchina cittadina.
Care persone.
Non me la raccontano.
Una si alleva per vent'anni un neonato, poi un bambino, poi un potenziale mostro di ferocia e nullitudine e non se ne accorge,presa com'è a controllare se ha preso sei nel compito o se non si droga, o a procurargli le Nike e il giubbotto Replay, e tutto il resto.
Qui non c'entra la cultura.
O forse si', ne deve aver subite di violenze un corpo di madre per ridursi al vuoto di cui sopra,montagne di impulsi programmati, di ore e ore di televisione, di compere in citta', di piccoli progettucoli del proprio tornaconto, di shopping ai centri commerciali e di paure organizzate in luoghi comuni e retorica da grigliata.
Il sentire materno è un fatto animale,che travalica la ragione, eccede l'organigramma dei pensieri, e' flusso vitale in se',travolge ogni sicurezza, lascia individuare scelte e progetti per il solo motivo di esistere.E' amore assoluto, crea eccessi e squilibri, ma è cosi' e semmai va moderato e temperato in giusti equilibri.
So di donne che ,per qualche stana 'epifania',hanno abbandonato i figli nelle mani dell'abbandonato marito, per correre verso lidi piu' felici.
Ma l'urlo della madre è atavico,non tace, continua a 'sentire',anche di lontano e mi sono sempre chiesta come si pensassero, quelle donne 'libere',nelle loro passeggiate gigioneggianti.
Queste che svengono esterrefatte nell'aula di un tribunale non me la raccontano giusta.
Per un attimo-sempre mi capita con fatti di cronaca locale-ho avuto il terrore di leggere nomi noti, di riconoscere volti noti.
E' quasi successo,in fondo sono quattro ragazzi della porta accanto,uno frequenta l'istituto accanto a quello dove lavoro.
Non fatemi vedere solo una cosa:un bel pranzo di natale, con tagliatelle e panettone, alla riminese, dove i quattro rientrino in famiglia, nella famiglia ansiosa ,perbene,alveo caldo di ogni possibile delitto,che chiede sicurezza,ordine e sette in condotta a chi disturba..