giovedì 16 settembre 2010

QUA NON SI VA PIU' IN BICICLETTA


Sara' un problema minimalista,nel bel mezzo degli altri,assai piu''maxi',eppure è un problema reale:
QUA NON SI RIESCE PIU' AD ANDARE IN BICICLETTA.

Immagino che per i 'radical-chic' che si fanno vedere sulle due ruote alla domenica per fare immagine sia cosa ridicola;che per gli amministratori che avevano stanziato un 'tot' per fantomatici progetti-aria-pulita(?) sia una scartoffia in piu',che...
ma per chi sulla bici ci è nato è un delirio a rischio-vita.
Ragazze automunite con cellulare attivo all'orecchio ti scansano ridacchiando,a ripetizione il classico dell'anima pia che ti fa passare sulle strisce e dietro il bolide che avanza rombando,nelle ore di punta è veramente meglio scendere e strisciare contro le le misere aiuole,automezzi che escono da luoghi privati e si lanciano nel traffico a marcia indietro senza uno sguardo preventivo,portiere spalancate violentemente (esperienza gia' fatta) perche' ahiloro, i conducenti sono oppressi dai casi propri e ....

ECCETERA.

Di contro,qualche ciclista è esso stesso pericolo:per esempio le badanti ucraine di prima mattina sono macchine da guerra,guai intrecciare il proprio percorso con una di loro,si uscirebbe a pezzi;i cinesi invece pedalano su assurdi cicli senza freni,con allegria.
Non voglio finire in una riserva protetta per anziane beote e fantasiose con bici.
Per favore.