lunedì 27 luglio 2009

RAGNATELE RIMINESI/una poesia di VINCENZO


In barba ai caporioni che hanno distrutto quanto hanno potuto,setacciato e nascosto,avanzando con arroganza,mi dispiace dirlo, ma questo tono è un moto di salute.
Alla loro faccia, come avrebbe detto qualcuno dei miei antenati.
Ragnatele sottili e delicate rimangono, in questa terra che è stanca di vederne troppe, le si chiudono gli occhi di noia,non è piu' capace di meraviglia.
Fili sottili e preziosi , di ricordi, di sentimenti, di nostalgie non dette,di possibilita' titubanti rimaste discrete, chiuse tra la riva e l'orizzonte,dove batte l'onda,eterna,vitale,canto di sirene che non sanno morire.
Qui di seguito una dedica d'amore di Vincenzo, poeta riminese ,ad un'amica di recente scomparsa.


'Figura d'amore


Per un attimo ho abitato nel tuo sogno:
era come danzare,rincorrersi in un campo
di mandorle,di viole con il vento
che ti scompiglia i capelli.
Per un istante ho bevuto nella tua anima:
era come sorseggiare l'acqua di una sorgente
che diventa fiume.
per un momento ho riposato nel tuo cuore:era come ascoltare ogni emozione
che diventa amore.
...Tu eri vento e fiume,
sole e pioggia,
giorno e notte.
..Tu eri tenera speranza
che palpita al chiarore dell'alba

Vincenzo Giorgetti, poeta riminese.