giovedì 17 gennaio 2008

MITI POPOLARI / IL GOLEM




Se qualcuno che passa da questo blog sa qualcosa del mito del Golem, per favore mi dica se ho capito bene in cosa consiste.
Ho capito che il detto mito è il nucleo narrativo di una tradizione orale del centroeuropa e si raggruma attorno alla storia ebraica di Rabbi Low,che attorrno al millecinquecento ideo' un fantoccione d'argilla che poi riusci' ad animare.Tale fantoccione si comportava come un donzello di casa, faceva i lavori domestici, insomma era utilissimo. Ando' avanti cosi'la storia non so quanto, finche' un successore di Rabbi Low non riusci' piu' a gestirlo, e il Golem, da stupidone meccanico e innocuo, divenne un potente distruttore, dotato di vita propria.
So che le versioni sono tante, e attorno al nucleo centrale si è organizzata la tradizione del romanzo gotico.Da qui Frankestein e giu' giu', fino ai Pokemon con cui giocano i bambini di oggi.
Io l'avevo capito, leggendo un libretto -con alcune storie, alcune delle tante, intorno al mito del Golem-che avevo comperato in una sinagoga a Praga,come la grande metafora dell'opera dell'uomo che ,se non moderata, si rivolta al suo costruttore,assumendo vita propria.
Mi aveva intrigato, a suo tempo, perche' mi affascinano le storie che nascono dalla carne dei popoli, dalla lunga macerazione dell'intelletto contro l'amaro e difficile viver quotidiano.Anche perche' sono convinta che i veri eroi siano quelli che nessuno indica al fragore delle cronache, quei tanti,ignoti ,pieni di fantasia e di passione, che se ne vanno cosi', lasciando talvolta queste belle storie, che rimangono, e ritornano e ritornano ancora.E' un bel mistero affascinante, quello della memoria popolare.
E basti pensare all'Iliade e all'Odissea,per capire di quali gioielli stiamo parlando.
Dicevo, il Golem.Il fantoccione che sfugge e si trasforma in mostro.
Perche' mi viene in mente ora?
Semplice.Non si capisce bene a cosa serva tanta di quella roba che c'è in giro.Mai come ora vedo attorno a me un intasamento di beni inutili.
Sembra, piuttosto che un servizio, una proliferazione abnorme, come un enorme pianta carnivora che divora chi le si avvicina.
Basti pensare ad alcuni titoli.
Diciamo alcune parole:
'macchine'-ed ecco una distesa infinita di automobili inquinanti, invadenti, di difficile smaltimento, una volta in disuso-;
'media'-ed ecco l'impero dei net-work, le lotte tra magnati dell'etere-;
'economia'- ed ecco le multinazionali, le logiche occulte,le progettualita' nemiche invece che amiche,l'inquinamento -.
Cosi', se si espande il criterio ad altri campi.
Diciamo altre parole:
'divertimento',e viene in mente lo 'tsunami' dell'industria preposta ad esso ;
'religione', e compaiono lotte di potere, guerre,conventicole, signori incappucciati,interessi ,un parolame a diluvio,sceneggiate,carnevalate ;
'amore', e nessuno si ricorda piu' da dove eravamo partiti.
E cosi' via.
Il fantoccione del mito mi viene in mente anche perche' è carnevale, mi piacerebbe vederlo su un carro allegorico, a ridere di noi.