domenica 30 novembre 2008

INQUIETUDINI DI PROVINCIA


La provincia è una dimensione dell'anima.
C'è chi cresce di endorfine nel glamour scintillante delle prime file e chi si acquatta nella provincia del mondo, e di li' osserva e sente i palpiti dell'universo intero.
Vuoi perche' mi manca il fisico, ma è evidente che anche io vivo in questa seconda linea.
La provincia, pero', dicevo, è innanzitutto una dimensione dell'anima e,volendo, permette di quelle terribili epifanie, altrove, forse, impossibili per eccesso di rumore e di pienezza delle cose.
In provincia girovagano personaggi degni della penna di Daniel Defoe,o magari di Maupassant.
Ladruncoli o ladroni,ex-bellone ridotte a pietose immagini di se',strani giri affettivi dove c'e' di tutto fuorche' la nettezza dei sentimenti e delle proprie dignità.
I figli di quel dio minore della buona borghesia di provincia hanno creato decine di disastri affettivi, li rivedo spesso come un manipolo di reduci,spuntano dietro le bancherelle del mercato del sabato, o alle conferenze affollate di varia umanità.Sono sempre uguali ,ma sfatti nel corpo che se diovuole ha registrato con forza il tempo,almeno lui.
La socialità di provincia è amnios caldo e protettivo ,dove in genere tutti conoscono tutti,dove gruppi di donne con i riccioli freschi e il cattivo odore del tabacco che non va via si mescolano agli ex-mariti ora conviventi con le ex-figlie degli ex-compagni di partito.
Che pandemonio di pesci che nuotano sott'acqua, la provincia del mondo.
Ho provato alcune volte ad affacciarmi ad uno di questi momenti che vengono offerti-una lezione di filosofia, in verità-,momenti apprezzabilissimi,aperti a chiunque.
Un disastro.
Mi ha preso la 'sindrome delle gambe senza riposo'.
E,siccome la riunione era vicino al mare, sono uscita,all'aria, a passeggiare per sentire l'odore di salmastro,nella notte bassoadriatica che ci riempiva ancora delle sue dolcezze,proco prima di questi ultimi furori invernali.
Ho filosofeggiato, lo confesso, con il barista.
Gran tema, l'orzo in tazza grande, dopo le undici di sera.