lunedì 21 gennaio 2008

NON SIAMO NATI OGGI




Mi chiedo sempre-quando apro il manuale su quel periodo storico-cosa avesse capito della 'Prammatica sanzione' -l'ordinanza regia con cui l'imperatore d'oriente Giustiniano ,il 13 agosto del 554, dette avvio alla dominazione bizantina su parte d'Italia, dopo la rovinosa guerra intrapresa contro i Goti.-il povero bifolco italiano affamato e scrofoloso.
Guerra nefasta,come sempre le guerre ,ma questa ancora di piu', che aveva ridotto l 'Italia a una terra desolata, abitata da sparute combriccole di disperati,scrofolosi e allucinati, con una speranza di vita media che non superava i vent'anni. Lui, l'Imperatore di Bisanzio, non poteva fare a meno dell'Italia per tante ragioni-e si sa che prima le guerre si fanno, poi si vanno a cercar ragioni-, ma la ragione prima era che l 'Italia aveva il Papa.E, avendo lui a modello quella monarchia teocratica in cui il potere temporale e quello spirituale raggiungessero il massimo grado di compenetrazione, va da se'la necessità della conquista di una terra che era la casa del potere religioso per antonomasia . Volonta' precisa dell'Imperatore era rendere i vescovi strumento delle esigenze del governo.Infatti furono estesi i loro poteri politici che erano intimamente connessi al potere di influire sull'orientamento dottrinario della Chiesa.
Dottrina e potere politico sposati per sempre.
Chiesa romana alleata, Papa-alleato significava, all'inizio del Medioevo, garanzia di stabilità di dominio sulla sfera spirituale e,volendo, anche possibilità di attivare quella politica cesaropapista che gia' Costantino aveva avviato ,con buon acume di accorto politico.
Cioe', convocando il Concilio di Nicea nel 325 e impicciandosi-lui medesimo-addirittura di questioni sottili come la natura umano-divina del Figlio , aveva capito per primo che una salda politica imperiale poteva esistere, da ora in avanti ,solo se sposata a quel potere papale che cominciava a splendere fulgente sull'Europa cristiana.
E la storia prosegue, e chi ha voglia di studiare vada avanti.
Dicevo,di quel povero italiota scrofoloso e belluino, sopravvissuto al massacro della guerra ventennale tra Goti e Bizantini, cosa avra' capito e della Prammatica Sanzione e di quel magistrale 'Corpus iuris', il corpo di leggi che lo stesso Giustiniano aveva voluto .
Preso poi com'era di sicuro a suon di botte dai gabellieri imperiali che andavano a riscuotere le tasse pesantissime che sappiamo.
Non lo possiamo sapere, come la vedesse, lui affamato e abbruttito,ne' lui ne' i suoi figli.Non sapeva scrivere, ne' leggere e tanto meno far di conto. Stava a testa bassa, a piangere e tremare. Poco piu' di una bestia.
Eppure siamo sicuri, e non c'e' argomento che lo confuti, che era un essere umano.
Ne' piu' ne' meno del papa re e del divino imperatore di Bisanzio.