martedì 12 maggio 2009

IL LUNGO VIAGGIO







L'affare è serissimo, ci giochiamo il profilo del futuro, di quel mondo nuovo che pulsa e batte come un cuore vivo sotto la scorza di questo.
Come puo' il governo di un paese colluso con sistemi mafiosi fare la mammoletta di fronte alla criminalita' frammista all'immigrazione clandestina che batte paurosamente alle sue porte?.
Non lo so.
So che la pieta',quando è pietismo ideologico manomesso per ottundimento della propria dignità fa del male innanzitutto agli ultimi.
Credo che un severo discernimento, accompagnato a quella cosa strana che è sempre piu' strana che è la parola 'educazione' sarebbe la soluzione della faccenda.
Quindi una accettazione regolare dei migranti,organizzata e razionale sarebbe la soluzione migliore.
Ma vai a parlare di 'educazione' alla legalita' a chi fugge da carestie e guerre e ha bambini affamati tra le braccia e davanti a se' solo la morte, oppure un canale di mare lungo come un tunnel buio, notti di stenti e di salsedine e di disagi e di paure che sono sempre meglio della morte stessa .
L'istinto vitale, che accomuna tutti gli esseri viventi, è il principio primo della prosecuzione del mondo.
Il diritto al rifugio di chi chiede solo protezione per poter vivere è uno di quegli assiomi irrinunciabili, pena la discesa verso una china di non ritorno di una civilta' morente.
Ma anche l'intelligenza e il discernimento.
A partire da casa propria.