lunedì 27 aprile 2009

CI SONO DEI GIARDINI





Ci sono dei giardini che alla sera si riempiono di umori che vagano, di pensieri perduti da chi è passato per strada,si chiudono in un'intimità densa e protettiva.
Il gioco dei fiori, diversi nelle stagioni, turgidi quando la pioggia esagera e rinverdisce le erbe selvatiche, insieme ai germogli delle ciotole dimenticate,richiama lo sguardo e dona riposo.
E' passato un altro giorno.
Ognuno passa e lancia il sasso dei suoi pensieri.
Si muore e si nasce cosi' in fretta,non c'è tempo per curare bene i giardini.
Sarebbe bello guardarli a lungo, durante le giornate,in riposo, e chiacchierare di piu'.
Di questo e di quello,dei fili d'erba e dei germogli,costruendo cattedrali di pensieri, divagazioni ampie ,voli d'aquiloni .
Ritrovarsi, come quando tra vecchi amici si rivive un ricordo.
Il gorgogliare delle complicità scorre,si sgrana come una collana di perle che ha perduto il filo.
Il prepotente,brutta statua deforme, sta in un angolo finalmente dimenticato.
Fili leggeri ribaltano prospettive,nuove intelligenze,trame in trasparenza si evidenziano contro il pulviscolo dorato di luci e ombre.
La parola è fluida,come la vita che scorre in un divenire continuo,muta di forma e di contenuto,si adegua alle tante facce che passano.

In alcuni giardini, prima che faccia sera.