sabato 28 marzo 2009

RECENSIONE/ PANE A COLAZIONE


I libri che si pubblicano ad un certo punto diventano oggetti con percorsi propri,si è costretti ad accudirli,anche a costo di parer narcisi.

Riporto qui di seguito una recensione al mio 'Pane a colazione',Giraldi, Bologna 2007, scritta per il Corriere Romagna/Forli' dal giornalista Pietro Caruso il 15 Marzo 2009.


''Fede e libertà.Vite parallele.
Forli'.
Il romanzo di esordio di Anna Rosa Balducci,insegnante riminese nella scuola secondaria di secondo grado, è la continuazione di una passione letteraria che si è già cimentata nell'arte del racconto.
Ora,per il piccolo editore bolognese Giraldi,ha relizzato un'opera piu' matura con l'ambizione di una riflessione su vite parallele sospese tra fede e libertà.
Ho un vivo ricordo della mia prima giovinezza che include Anna Rosa .La vedo con memoria immutata,mentre infaticabile e scherzosaè sempre in movimento sulla battigia della marina insieme al 'moroso',che sarebbe poi diventato il compagno di vita.Viveva la spiaggia con una naturalezza e un 'dna' invidiabile.
Piu' volte ho pensato che in Anna Rosa Balducci corre sangue anarchico, o quanto meno mai riducibile a banalità esistenziali.
E' una donna libera e di profondi valori.
Ho fatto un po' fatica a comprendere cosa nasconda il suo 'Pane a colazione',una storia apparentemente ordinaria in una città di provincia pigra(ma solo in inverno),che è facilmente identificabile.
Quell'incontro tra due ex-compagni di scuola:Giovanna e Marco è una sorta di doppio letterario con doppio specchio.
Giovanna guarda amorevolmente il limite esistenziale nel prete non piu' giovane,ma continua ad osservarlo con fraterna amicizia.Marco indugia di piu',in un torbido sentimento,ma che sa controllare, finalmente.
Ai due primi protagonisti del racconto appare,improvvisamente, la riflessione sulla storia d'amore di vecchi amici,perduti nella memoria:un giovane ingegnere israeliano, Eli, e Clara.
Anna Rosa Balducci non affonda la lama nel tormentoso mondo del senso di colpa che ebraismo e cristianesimo reciprocamente si scambiano da piu' di duemila anni,ma il conflitto fra fede e libertà sta forse in questo amore che si perde.
Altra dimensione,nel romanzo, che lo lega idealmente alla sua seconda parte, è il racconto della vicenda di Marina e Luca che disegnano il passaggio di generazione rispetto ai primi due protagonisti: Marco e Giovanna.
Amore, morte,le domande ontologiche su su chi siamo,da dove veniamo e dove andremo,si susseguono come i temi psicologici del riferimento alla funzione presente e smarrita soprattutto del padre.
La ricerca di Anna Rosa continua.''