giovedì 12 gennaio 2012

SCUOLA DI SCRITTURA/SANDOR MARAI-TRUCIOLO

di cui  conoscevo 'I ribelli' ma soprattutto 'Le braci' e sicuramente leggero' altro.
Maestro di tinte forti ,in questo'Truciolo' è sconcertante e dolcissimo,ironico e curioso.
Fino alle ultime pagine,quando vira per il dramma.
Truciolo è un cane,un tozzo e si presume sgraziato meticcio che capita nella casa dello scrittore durante un Natale e vi rimane per un anno,fino a quando cioe',rotto tragicamente il misterioso legame  cane-padrone-o forse solo,fatalmente,momentaneamente interrotto-va da se' che l'eroe a quattro zampe sara' costretto ad andarsene per il suo destino.
Dopo averne combinate troppe e non ultime aver morsicato in sequenza il postino,la domestica,il padrone,la moglie.
Straziante e indimenticabile  l'obbligato addio,esilarante la serie dei riferimenti ai costumi culturali(v.la pscoanalisi),d'effetto i ritratti,concitata ,appassionata e realistica la morale:
''............non amiamo tutto cio' che è bello,buono e virtuoso,ma piuttosto tutto cio' che è represso,imperfetto,irrequieto e che protesta digrignando i denti.........'
     Alla fine si ha l'impressione di un debito  di nostalgia che l'autore ha tentato di pagare,assommando parole.Imperfette,direbbe lui,perfette,diciamo noi.