martedì 27 luglio 2010

RIMINIBALLE e C.




Su 'La Repubblica' di oggi, inserto regionale, è comparso un articolo di Paola Cascella dal titolo 'RIMINI FUTURA'
Mi spiace essere antipatica con Paola Cascella,magari potrebbe venire a casa mia a prendere il te', lo bevo sempre verso le diciassette del pomeriggio.
Faremmo due chiacchiere in libertà.
Il fatto è che quell'articolo è un piccolo capolavolro di vendita di balle.
Esalta il chiacchieratissimo'Project Financing',cioe' il progetto di rifacimento della citta' -zona mare,attorno al quale hanno lavorato per mesi organizzazioni,enti, sigle e associazioni diverse.
Con approvazione finale ,un tutto-compreso che comprendeva anche la benedizione vescovile,amen.
Cosi' pare.
Non voglio qui discutere della fumosita' di detto Priject,di quanto a me sembri pacchiano e discutibile e scarsamente condiviso invece dalle persone reali,ecc..
Qui discuto dell'articolo.
Come puo' una giornalista buttare giu' una tale sfilza di banalita' declamatorie senza avere un dubbio,anche piccolo?
Tanto piu' che a margine dell'articolo compare una bella finestra pubblicitaria del complesso residenziale 'La Prua-Gecos costruzioni'.
Ora,abitando io a due passi,so esattamente di cosa si tratta.
Mi chiedo anche cosa significhi essere onesti,di questi tempi.




sabato 24 luglio 2010

IL MISTERO DEL POMODORO


Non so se lo studino ai Licei Economici o nei Master di Economia,ma a noi persone della strada risulta un bel mistero.
Che quest'anno l'importazione di pomodori dalla Cina in Italia abbia visto un incremento del 173% e che l'importazione degli stessi dall'Olanda ci veda tra i primi posti in Europa,laddove la Svezia non conosce detto movimento.
Ci deve essere sotto uno di quegli assiomi economici della serie:'L'economia è un buco nella sabbia mai riempibile'
Pensiamo cosi' perche' vogliamo essere alti nel pensiero e incapaci di spulciare il torbido anche nel bel pomodoro.
I dubbi ci vengono solo se lo sentiamo di sapore strano, quasi plasticato.
Ma che sia anche questa una suggestione?
Magari il pomodoro globalizzato,cinese o olandese, è buono quanto quello dell'orto di casa del nostro assolato Sud.
Solo che a noi, provincialotti, il passaggio sfugge.

venerdì 23 luglio 2010

CREDEVA FOSSE AMORE


Tempi difficili, per gli orientamenti amorosi.
Come direbbe il buon Giacomo nazionale,la Natura tutta soffre di mancanza di bussola.
E c'è cascata anche l'ultima balena,un esemplare di una specie protetta di balena australe.
Lei,buona di suo,grande cucciolo degli Oceani, e questa volta neanche di piccole dimensioni,qualcosa come nove metri di lunghezza,come altre volte sue simili, si è confusa.
Credeva fosse un tenero compagno,un bel cetaceo lucido d'acqua e carico di tutti i miti degli uomini.
Si è avventata con brama amorosa,con grande passione.
E invece era uno yacht,con due signori di mezza eta' a bordo.
Cose che capitano sotto le stelle, e questa volta è capitata al largo di Citta' del Capo, Sudafrica.
Forse il ritmo frentico delle'vuvuzelas' dei recenti 'Mondiali'? Forse i tamburi battenti delle ultime 'conquiste' sessuali degli umani?
Mah.
Capita che loro,le balene,talvolta perdono la bussola.
Pero' questa volta,per fortuna tutti illesi.
Perche' in amore,anche sbagliando,solo raramente si perisce.

giovedì 22 luglio 2010

LEZIONI AMERICANE/LEGGEREZZA


Mi piacerebbe che qualcuno,passando da questo blog,'chiacchierasse 'un po' su di un libro che ogni tanto rispolvero e leggo come insostituibile perche' incredibilmente 'attivo' sul tema della scrittura : 'LEZIONI AMERICANE' di Italo Calvino.
Di una attualità incredibile, nonostante i sedici anni trascorsi dalla sua stesura.
Comincio con il nominare la prima lezione,dedicata dallo scrittore alla LEGGEREZZA.
Dice Calvino in prima battuta:
'Quando ho iniziato la mia attività il dovere di rappresentare il nostro tempo era l'imperativo categorico d'ogni giovane scrittore.
..........
Cercavo di cogliere una sintonia tra il movimentato spettacolo del mondo,ora drammatico ora grottesco, e il ritmo interiore picaresco e avventuroso che mi spingeva a scrivere.
.......
In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra:una lenta pietrificazione piu' o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi ma che non risparmiava nessun aspetto della vita.Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa.
L'unico eroe capace di tagliare la testa della Medusa è Perseo,che vola sui sandali alati,Perseo che non rivolge il suo sguardo sul volto della Gorgone ma solo sulla sua immagine riflessa nello scudo di bronzo.
.....'

Sulla LEGGEREZZA l'Autore si libra,passando attraverso Ovidio, Lucrezio,Cavalcanti, Dante,fino a Shakespeare e Leopardi,Cervantes, Cyrano, Kafka,nel tentativo di individuare alcuni punti-chiave utili a chi scrive:1)alleggerimento del linguaggio;2)narrazione di un ragionamento in cui agiscano elementi sottili e pulviscolari;3)immagini figurali di leggerezza che assumano valore emblematico.
Il capitolo rimane ovviamente 'aperto':

'Cosi',a cavallo del nostro secchio'-il secchio di un racconto di Kafka-'ci affacceremo al nuovo millennio,senza sperare di trovarvi nulla di piu' di quello che saremo capaci di portarvi'

martedì 20 luglio 2010

SIAMO QUELLI DELL'AGENDA ROSSA


Vorremmo non parlare di mafia al mattino,mentre prendiamo il caffe', e neppure al pomeriggio,mentre innaffiamo i fiori del giardino.
E invece il pulviscolo insidioso dell'aria infetta si infila nella nostra quotidianita' e la avvelena.
Vogliamo sapere cosa c'era scritto nell'agenda rossa di Paolo Borsellino.
Viviamo in un paese colluso con sistemi mafiosi e anche la citta' in cui viviamo ne è parte.
Cementificata e assediata,con spazi vitali ogni giorno piu' piccoli.
Noi quasi sessantenni abbiamo vissuto una bella stagione di pace e siamo qua, a crederci,ma cosa ne sara' degli altri, di tutti i ragazzi dopo di noi.
Non c'è troppo tempo da perdere.
Non si sa cosa fare,oltre alla sopravvivenza quotidiana che è insufficiente a dare risposte.
Del resto noi abbiamo gia' dato del nostro e dovremmo starcene in pace, a raccontarci storie,invece c'è un'inquietudine sottile che ci da malinconia.
Sono cosi' ridicoli gli pseudo-messaggi 'liberati' che corrono in giro e quelli 'non -liberati',cioe' impiccati ad ideologie integraliste, religiose e pseudo,lo sono ancora di piu'.
Ci vorrebbe un 'onesto e retto conversar cittadino e non superbe fole',che ognuno potesse condurlo nella sua liberta',ma a ripeterlo pare di essere uno di quegli emarginati che suonano il violino per chiedere l'elemosina.

lunedì 19 luglio 2010

DI COSA PARLANO


Di cosa si parlano i giovani.
Forse non si parlano
Chattano.
Si mettono sui 'social network' anche se vanno in bagno una volta in piu'.
Si 'vedono'con. (Uguale forse sono fidanzati).
'Escono'.
E poi ritornano.
E pensare che la parola è capace di cambiare il mondo.
Perche' non si ribellano,nessuno lo capisce.
Invece stanno al gioco a testa china.
Prendono sei meno meno dalla vita e gli va bene cosi',poi si credono trasgressivi perche'hanno imparato qualche balbettio antagonista.
Invece non parlano.
Per 'parlare' intendo parlare di se',nel profondo,discutersi,coalizzare per crescere.
Invece hanno paura,una paura tremenda,e allora fanno delle cose,magari cose che la generazione prima riteneva impossibili,ma sono terrorizzati.
Mediamente mitomani,come è giusto che sia la giovinezza, si insaccano in progettualita' a medio termine,sanno reggere la strada e non escono da canali tutto sommato ovvii.
A volte,quelli che per caso hanno un deposito affettivo leggermente piu' solido,sanno riconoscere per brevi tratti i veri eroi.
Con onesta',li vedono anche nell'ordinario dei giorni.

domenica 18 luglio 2010

LA VITA E' BELLA


Ricordo un'affermazione ricorrente di mio babbo Guido,che aveva della vita una visione apparentemente fantasiosa,in realta' realistica e coraggiosa.
'Siamo sul pontile di una nave da guerra,sempre '
Gli piaceva ripeterlo anche fuori luogo, quando in realta' tutto all'intorno era solo pace.
Se penso alla vita dei giovani al momento,trovo la pertinenza di questa affermazione.
Vedo un'intera generazione in un grande campo di battaglia,ma al contrario di quello che accade nei film western,qua i rinforzi non arrivano,i 'nostri' tardano,si sono perduti per strada.
Cosi' non resta loro altro che imparare a sopravvivere.
Molti,tanti che conosco, ce la fanno.
Chi ce la fa sara' persona splendida e forse in grado di individuare alcune coordinate del futuro.
Ma al momento è durissima la sopravvivenza:nessuna fiducia nelle istituzioni,un mondo che boccheggia,la rete degli affetti smembrata, gli ambienti lontani dalla natura,'arrancare' è il verbo piu' coniugato.
Eppure,so che il gioco del coraggio è possibile e porta salute e,insieme alla salute,energia rinnovabile,dall'interno del cuore,contagiosa,contagiosissima.

domenica 11 luglio 2010

IL LINGUAGGIO DELLA MADRE


Leggo per la prima volta con piacere 'La lingua salvata 'di Elias Canetti.

Testo fondamentale e dimenticato,che credevo assai piu' cerebrale e inattaccabile,vista la statura dell'autore,e ritrovo invece carico di affetto e di dolcezze.
Tipico dei testi 'di formazione',narra l'infanzia,l'adolescenza e la prima giovinezza del giovane Elias,ebreo sefardita di lingua spagnola,segnate dalla morte prematura del padre e dal vagabondare,poi, per l'Europa,la Bulgaria,l'Inghilterra,l'Austria,la Svizzera con i fratelli minori e la madre.
Sara' costei a determinarne la formazione intellettuale,in un'altalena di passioni libresche,riflessioni sui linguaggi,caparbie prese di posizione su alcuni suoi momenti particolarmente delicati.
Donna tenera e tenace,legatissima al marito di cui pianse per sempre la scomparsa,colta poi da una sua estenuazione che la portera' alla malattia,nel legame con il figlio primogenito Elias deposita la sua fierezza,la sua ribellione ai dogmi e ai preconcetti,la sua curiosita' intellettuale.
Cosa mi ha colpito in particolare di questa lettura.
Il tema del nesso madre-linguaggio.
C'è un passo in cui il piccolo protagonista si interroga sul perche' i propri genitori, che lui vedeva cosi' uniti, tra di loro parlassero solo in tedesco,avendo eletto questa lingua come unica per comunicarsi il proprio amore.
Qui si intende che la lingua non è mera indicazione verbale ma realta' intima,sorgiva,quando tra la parole e il significato di se' non corre soluzione di continuita'.
Intrigante è il nesso misterioso madre/parola.
Indicazione profonda,la parola della madre riaffiora nel dipanarsi dei giorni.

sabato 10 luglio 2010

S.O.S. SPECIE PROTETTE


Lancio un appello al WWF,GREENPEACE e Associazioni ambientaliste varie per la tutela di una specie protetta ormai quasi totalmete estinta:

la specie dei ragazzi che nuotano in mare.

Non esiste piu', in miglia e miglia di costa non se ne vede l'ombra.
Sara' che a forza di notti colorate si sono cosi' rinc.... che appena vedono l'onda che gli tocca il piede scappano dalla mamma?
Sara' che passa il logo 'Mare si',purche' accessoriato di diavolerie diverse'?
(V.moto d'acqua,macchine d'acqua, ecc'),oppure mare si',purche' dopo ore e ore di aereo verso la prima spiaggia-esotica- dove- non -puoi -entrare-ma -la -piscina-vicina-si'- che- è -strafigo.
Ehm...... mi scusino i lettori,mi è scappata la prima piccola volgarita',mal si confa' ad una signora d'eta'.
Le altre-prometto-me le inghiottisco subito.
Dicevo di specie protette.
Bisognera' pur lanciare una campagna ambientalista idonea.
Suvvia,che qualcuno lanci un'idea,istituisca un ministero,faccia qualcosa,insomma.
Prima che ......
Ma questa è un'altra puntata.

mercoledì 7 luglio 2010

'RICORDANDO MARINA' di VINCENZO GIORGETTI


Pubblico volentieri su richiesta dell'amico Vincenzo una poesia da lui dedicata ad un ' amica
che se ne è andata.
'Ricordando Marina
Sai
ho raccolto quei nostri frammenti
di tempo
come fossero preziose
gocce di mare
come fossero rarissime
perle dell'Oceano
posate nel rifugio piu' profondo
della mia anima'
Vincenzo
3luglio 2010