domenica 6 aprile 2008

QUANDO SI NASCE VICINO ALL'ACQUA



Quando si nasce vicino all'acqua si porta dentro un marchio,un richiamo, un'inquietudine.
Si deve andare.
Anche se si e' per natura sedentari, domestici, pantofolai, modesti e inclini alla ricerca del riparo. Qualcosa sussurra, dal fondo delle vene, un richiamo al movimento, un'insofferenza all'eccesso di stabilita'.
Vecchissime ed elementari nozioni di antropologia recitavano che i popoli delle coste sono per natura irrequieti, maturano la diversità e il rischio, piuttosto che la stabilita'. Banali nozioni medico cliniche da rotocalco recitano che lo iodio, che si respira sui litorali ,crea sistemi metabolici diversi, rispetto a quelli dell'entroterra.
Vecchi adagi confermati.
Basta per un pomeriggio inoltrarsi nell'entroterra, a trenta chilometri dalla costa adriatica, e si sente avanzare la lentezza.
I vantaggi della maggiore fuggevolezza sono tanti.
Intanto,la fantasia non sara' un antitodo forte alla malinconia, ma quando i pensieri corrono sulla cresta dell'onda, liberandosi, si fanno leggeri, non stagnano, non ammuffiscono.
Resta un buffo quesito:cosa posono avere in comune i navigatori reali, i Marco Polo di ogni costa , con gli inquilini del nostro Adriatico:buffe macchiette dell'improbabilita',piccoli baroni di Munchausen da ombrellone.
Ed inoltre:da quando i pacchetti-offerta per tutti i lidi hanno invaso il mercato, da quando i cieli sono cosi' trafficati e le Costa-crociere lasciano quei segni indelebili, l'acqua salata che corre nelle vene, in realta', si è un po' annacquata di acqua minerale.
C'è, ma ocorre trovarla.