lunedì 10 agosto 2009

DEL CUORE


E' divenuto nel tempo il sinonimo di 'sentire','amare',ecc,centro della vita,quasi sede dell'anima,che solo certi cattolici vogliono sbiadita di paure e gli opportunisti impacchettata in dadini da freeezer .
'Anema e core','cuore matto','sei nel mio cuore','buon cuore':dai foglietti dei cioccolatini fino alle canzonette da bar, su su fino alle serie televisive sulle terapie d'urgenza, ma anche 'topos' di letteratura alta.
Non dimentichiamo che il Zivago di Pastermak mori' di crepacuore, e ne aveva mille e una di ragioni.
Lui, l'organo reale, è anche un muscolo spesso in sofferenza.
In genere chi 'soffre' di cuore corrisponde ad una tipologia ansiosa,emotiva,collerica.
Quando un giovane muore di cuore-come il giovane calciatore ventiseienne qualche giorno fa -si rimane allibiti, si vorrebbe che esistesse un paradiso per i giovani che scompaiono cosi'.
Se il cuore non è piu' giovanissimo, va protetto in ogni modo :magari con piccolissime dosi di menefreghismo, quanto basta, in dosi omeopatiche.
Laddove una leggera distanza dalle cose puo' aiutare a vivere meglio,ad essere meno arruffati e un poco piu' difesi.
Se poi sia utile a lui, al cuore, non si sa con certezza.
Magari tra le sue cavità,nei vasi che lo attraversano, c'è un elemento misterioso, che registra in profondo imperativi e sensazioni,moti e pulsioni che sfuggono alla nostra consapevoleza ordinaria.
Si sa che un po' di disordine, di stress, puo' essere solo salubre,alla larga le ragionierie della compostezza.
Tanto lui batte,fibrilla,continua imperterrito a muovere la macchina
Cerchiamo di volergli bene.
Con intensita' ,ma con qualche scrollata di spalle.