domenica 13 settembre 2009

L'ORMONE PRECARIO



TraVeline,Veroniche,Noemi,Giampi,Fabrizi,Daddari,cene,regate,farfalline ,red carpets,sotterranei curiali ,compassi e bilancini e compagnia,sta sfuggendo ai piu' la fisiognomica del-nuovo?-precario della scuola.
Pancetta,postura bolsa,sistema endocrino a dura prova,ma soprattutto,ormone che impazza.
Sulla sua strada naturale, ovviamente.
Perche' il tempo è inesorabile, tutto travolge, anche gli ardori didattici della giovinezza.
Lui, l'ormone, che a trent'anni faceva il suo mestiere anche nelle aule di scuola, con intendimenti giusti, e proponimenti speranzosi, a(quasi) cinquanta ,fermo restando lo status di precariato endemico,lavora un po' di sghembo.
Cosi', l'okkupazione di tetti sotto soli cocenti, di gabinetti abbondanti di virus,di corridoi in tripudio di programmazioni didattiche impazzite, fa piu' tenerezza che altro.
Dunque.
La logica operaista nella scuola è l'antico errore dei sindacati 'di sinistra'.
Non puoi mandare avanti le schiere 'contro',in quell'ambiente li'.
La scuola richiede-ahime'-autorevolezze, talenti e diversificazione:tre dati difficilissimi.
Due:non affiderei mai un figlio in eta' scolare ,con cuor leggero, a questi 'giovani' precari.
Troppo,poveretti loro, impegnati a lottare per la pagnotta e come tutti i poveri a cui la pagnotta la dai, dopo due minuti scodinzolano davanti a tutte le fesserie che passano.
Terzo,suggerimento minimalista:con tre 'part-time ' di settantenni -di quelli che si ingozzano un panino per fare i corsi al pomeriggio, tengono in piedi responsabilit' e parcheggi,laboratori e aule multimediali,agganci col territorio e sistemi di sicurezza-si fa una cattedra.
Nessuno ci ha ancora pensato?