giovedì 24 gennaio 2008

LA MEGLIO GIOVENTU'


Con questo mio ultimo libro'Pane a colazione' è destino che abbia a che fare solo con giovani, mai toccano i trenta, arrivano a malapena ai ventisette.
Giovanissimi i collaboratori della Casa editrice-e voglio soprassedere su miei rimuginamenti in merito al servizio della stessa-;giovanissime le lettrici che mi aiutano a presentarlo, e il pubblico di ieri,tutti amici di mia figlia;giovanissimi i gestori di un locale a Rimini dove giochero' in casa a fine febbraio. E via dicendo. Giovani giornalisti, e attori in erba, e curatori di servizi vari,mi è piombato addosso quel mondo della generazione 'Erasmus' e me lo sono cercato.
Si', perche' questo mio libro è per loro.
D'accordo che le prime ottanta pagine vedono l'incontro lento, orchestrato su deja-vous, di due oltre gli 'anta', diciamo la mia generazione con tutti i suoi conti sospesi,ma per favore, non fatemi fare quella che scrive di vecchi compagni di scuola infelici ,oppure che si fa paladina del 'no' al celibato dei preti-si', perche' dimenticavo di dire che ci ho infilato anche un prete,e infelice, per giunta-
Non so di sociologia, ne' di morale,ho solo intrecciato fili di intuizioni, il liberta'.
Dicevo ,i giovani.
E' partita proprio cosi'.
Loro lo sentono nell'aria, mi paiono incuriositi,sentono che è un gesto d'amore .
Chissenefrega del marketing.
Vada come vada, ci mancherebbe che me ne curassi piu' di tanto, faccio quel che posso e basta e avanza.
Mi rimane un po' di malinconia, e per due motivi:
perche' la solitudine, che sto praticando nel mio lavoro ormai in pianta stabile, è bella ma va confermata con allegria, e non è semplice;
perche' il mondo giovanile mi accora, lo vedo come una grande prateria senza edifici a fondamenta , solo capanne, qua e la',battute dal vento. Nel libro la storia di Luca e Marina 'finisce' bene, ma rimane sospesa.
Come la continuerei, ora?-l'ho scritto due anni e passa fa-
Mamma mia, ho paura anche di respirare, davanti a questi futuri.
Avrei paura di pesare ,anche solo con la piuma di un pensiero.
Non penso, non voglio pensare,me ne sto in disparte, a vedere cosa accade