venerdì 20 marzo 2009

PER CAVALCARE L'ONDA




Per cavalcare le onde, occorre almeno saper nuotare.
Non dico bene, non dico avere familiarità con l'acqua e i suoi movimenti,le profondità e le correnti,per carità.
Almeno sguazzare come le anatre, starnazzare un po'.
Non mi risulta che tutti quelli che tentano di cavalcare l' Onda studentesca,per rimanere in metafora , sappiano neanche sguazzare un po'.
No i docenti:quelli anzianotti, stremati dai propri malanni e incalliti nella poltrona,quelli giovani logorati dal precariato,nessuno con un'idea e chi ce l'ha deve accudirla alla larga dai corridoi e dalle aule, altrimenti son dolori.
No i politici, che badano a tirar su audience come al mercato e a far notte.
No i preti che poveretti sono l'ombra delle loro vecchie sottane.
No gli 'esperti' che sono tutti mezzi mafiosi.
No il Ministro, che si sforza di fare i primi passi.
Ma l'onda avanza, e avanzasse, finalmente ,il fatto è che incontrera' sicuramente risacche e maestrali- contro
Auguri,ai giovani che avanzano, che chiedono,anche se sbagliano.Purche' a intervalli si fermino, a raccogliere tutti detriti sulla riva,unica condizione di credibilità.
Un abbraccio grande,con il cuore, con quel cuore che mi è rimasto.
E una certezza:con le onde non si scherza mica.