sabato 28 febbraio 2009

SAPERI POPOLARI/2




Lo confesso, sono antinuclearista per fede.
Non ho titoli scientifici per certificare la mia fede,solo una somma di 'sentito dire',supposizioni, nozioni fantasiose.
Del resto in venticinque anni da Chernobyl se ne è fatta di strada all'indietro nel merito della consapevolezza scientifica divulgata.
A quei tempi si discuteva di radionuclidi anche nei negozi di frutta e verdura, soprattutto li'.
Iodio 131 , cesio 137, barrio, cadmio, erano vocaboli noti anche alla famosa casalinga di Treviso.
(mi perdoni, sempre lei, poverina).
Nelle scuola materne le insegnanti costruivano cartelloni per dire ai bambini cosa stava succedendo, per strada si vedevano passare utilitarie o biciclette con applicato il logo'nucleare?no grazie' in tutte le lingue.
Si voleva capire.
Chi piu', chi meno ,appassionato di scienza o intimorito,cercava di entrare nel Mistero Imposto del Nucleare con gli strumenti poveri di cui disponeva.
Pochi robivecchi per scardinare un tabu' del Potere .
A chi aveva, anche se molto lontanamente, fatto studi scientifici, era poi rimasto il fascino delle discussioni sulla scienza.
Ricordo telefonate lunghe e vivaci con un'amica di Bologna, chimica, sposata ad un ricercatore del Ciamician-prestigioso istituto di Chimica bolognese-, che finivano sempre cosi'-Mi raccomando, lavaggi!-
E lavaggi erano.
L'acqua madre scorreva sui panni di casa,sui capelli, sull'acciottolato del giardino.
Si lavavano via le misteriose e malefiche particelle letali, invisibili e terribili.
In venticinque anni la scienza e il sapere divulgato di natura scientifica sono stati relegati nei margini dei rotocalchi, nelle trasmissioni della domenica sera, nei discorsi che si fanno dalla parrucchiera.
La scienza è stata assalita in un match terribile, conclusosi per ora uno a zero per la seconda, dalla teologia.
Una teologia impaurita e negativa , sessuofoba e indiavolata che,oltraggiando la libertà di aggregazione e il diritto di autodecisione in merito al sapere scientifico, lascia le decisioni pratiche, quelle che giocano sulla nostra vita, in mano a pochi incompetenti.
Mi fa ridere che il ministro Scajola mi rassicuri sul nucleare.
Magari sara' anche vero, che ormai è la tecnologia piu' sicura, ma vorrei arrivare a capirlo con strumenti idonei e non tramite frasette retoriche,altrimenti mi tengo volentieri la mia fede e anzi la coltivo.