lunedì 12 novembre 2007

STELLE CHE RIDONO


In cima alla darsena, di sera,quando c'è sereno, le stelle sono cosi' vicine,pesanti, presenti, che paiono affacciarsi dalla finestra del cielo,mentre continuano a seguire il respiro dell'universo.

Il mare è nero,rumoreggia piano, le luci intorno ricordano che la costa è abitata, affollata da tutto l'arsenale turistico, dall'ultima enorme gru che come un segnale aggressivo, proprio li' davanti, indica la costruzione dell'ultimo blocco di condomini, negozi,nonsocosa.Piu' in la' il campanile alto e grigio della chiesa gareggia con la gru.

Davanti, sulla parte destra del porto, l'imbarcazione russa da carico ferma,il capannone dei libri illuminato e solitario,e giu',ancora il solito panorama di alberghi e di case.

E il faro bianco, all'imboccatura del porto,unico oggetto prezioso nell'ammasso di cemento anonimo.

Le barche ormeggiate stanno a riposare, passa lungo le banchine qualcuno che corre, due o tre donne che camminano veloci e chiacchierano.

Due pescatori sistemano l'attrezzatura in silenzio, e lasciano che i galleggianti vadano a pelo dell'acqua,se ne stanno a guardarli mentre vanno.

Le stelle impreziosiscono l'aria scura,e si fermano prima dell'unico filo di luce che muore, verso Cesenatico, e separa l'acqua dalla terra,quasi invisibile.

Stelle grandi,come di alta montagna,allontanano dai fragori del giorno, e il mondo pare un enorme giocattolo un po' impazzito. Il vento leggero che sa di mare le solletica piano,pare che ridano.