domenica 15 novembre 2009

IL DNA DEI VENEZIANI E QUELLO DEGLI ALTRI




Voglio pensare sia uno scherzo curioso,anche se iniziato da una testata prestigiosa come il 'National geographic'.
Mi riferisco alla storiella del DNA dei veneziani DOC.
Della serie:'Facciamo una ricerca sulla lunghezza della coda dei 'Golden Retriver a pelo biondo'
Ma anche oggi ho letto sulla 'Stampa',in prima pagina ,un elzeviro a firma di Sandro Cappelletto, 'Il mio DNA di veneziano', da cui mi pareva di capire che la cosa era considerata seria(quasi)
Dunque.
Ho remotissime cognizioni storiche, per altro quasi dogmi, sul fatto che la razza,cioe' il DNA puro, non esiste.
O mi sbaglio? Sto prendendo lucciole per lanterne e andando fuori tema tirando in ballo questa nozione 'forte' in un giochetto da snob?
Ma una etnia di mare non è confusa per definizione?
Se no, rischia il gozzo, il cretinismo e chissa' cosa d'altro, nessuno li ha avvertiti?
Allora,stiamo sul leggero.
Propongo,per il romagnolo che vive tra Rimini centro e Bellariva :
-uno studio antropologico comparato sulla piadina (non è forse pane azimo? Si', ma c'è chi la fa con lo strutto e chi con il bicarbonato,e chi con una punta di miele,ahinoi,che confusione di origini!!!!!)
-una indagine genetica sul raccoglitore di vongole,quella figura china sulla battigia,sperduta tra le nebbie: entomologo di natura o subordinato per destino,al papa,ai re, ai gabellieri,ai prepotenti di turno?
Che confusione, se andassi alla ricerca del mio DNA!!!!!
Dico quello metaforico, storico, perche' di quello biochimico non saprei che farmene.
Ma nel DNA dei veneziani DOC, quelli elencati dall'amico S.C. oggi, noto due cose:
scarsini in storia, e insufficienti in signorile ironia .