giovedì 23 dicembre 2010

FESTIVITA' 2010/2011


AUGURI DI FESTIVITA' SERENE A CHIUNQUE PASSI DA QUESTO BLOG

martedì 21 dicembre 2010

DI DONNA PRASSEDE


Personaggio manzoniano minore,antesignano di una lunghissima schiera di persone 'perbene' che per far del bene davvero dovrebbero solo starsene immobili e respirare appena.
Il fatto è che la nostra gentildonna, scambiando il Cielo per il suo piccolo cervello,si agita un sacco per conquistarsi la sua fetta di Paradiso.
Di qua,di la', tutto il giorno a correre dietro ai mille impegni,alle beghe che le famiglie e i monasteri in cui si sè infilata la figliolanza le richiedono.
Non c'è un minuto da perdere, a voler far del bene.
Cosi', quando la povera Lucia, che vorrebbe solo starsene un po' in pace le capita in casa, lei, pensando al meglio,la tortura ricordandole quel disgraziato del suo promesso.
Di donne Prassede è pieno dovunque,anche in versione maschile:tutti a far del bene,ad affannarsi per aggiustare un pezzo di mondo.
Ma purtroppo, con l'utilizzo di quel cervello piccino,i guai sono piu' numerosi dei rattoppi.

Donne Prassede del mondo, per favore, trovatevi un diversivo che vi impegni un po',statevene li',incatenati/e lasciateci ai nostri guai, che ce la caviamo anche senza il vostro aiuto,meglio assai.

lunedì 20 dicembre 2010

SCUOLA DI SCRITTURA


Leggo tra le cose del giorno le prime pagine di 'La farfalla e il semaforo' di Cynthia Ozick e capisco da chi dovrei andare per imparare a scrivere.
Ho gia' detto che non ci si orienta tra la carta stampata, vista la barriera d'acciaio dell''editing'.
Riconfermo.
Ormai non si ha piu' la misura della capacita' individuale,di qualunque 'caso' letterario ci si chiede quanto l'operazione sia riuscita comercialmente.
Pero' talvolta trapela la natura della parola nuda e cruda e non lascia scie ambigue.
La scrittura di Cynthia Ozick è di quella pasta.
Coraggiosa,innanzitutto.
Spregiudicata e libera,nel senso che vola sulla carta stampata creando contaminazioni rapide,da brivido,ma mai prive di senso.
Avevo gia' detto di 'Eredi di un mondo lucente'.
In 'La farfalla e il semaforo'-diciannove racconti che trovero' il tempo di leggere-gia'le prime righe indicano di che pasta sia il resto:
'Quella primavera mi tocco',in quanto pioniere di famiglia,presumo,di accompagnare un gran viavai di parenti e affini.
...'
E ancora,qualche riga piu' in basso:'..'C'è qualcosa di nautico nel mio appartamento:dalle mie finestre vedo l'East River e so che seguendolo per un tratto abbastanza lungo,fino in fondo alla citta',incontrero' la bocca del vasto mare.
...'
C'è un'inquietudine rabbiosa, lucidissima,un movimento perenne che diviene somma di figure mitiche,un andare per andare,e personaggi,personaggi,marionette o eroi,poco conta.
Devo arrivare in fondo a questo libro per imparare,anche se le cose del giorno pesano,per aggirarle.

domenica 19 dicembre 2010

LA MIA RIMINI









Neve a Rimini, Dicembre 2010

sabato 18 dicembre 2010

GENERALE INVERNO




Inverno,la Penisola nella morsa .
Gelo sul rapporto tra generazioni,se si è arrivati a questo,a Roma.
Questa volta sono sicura che nei disordini c'entrino poco sia 'black-block'(?), che 'infiltrati'.
Sono sicura che erano soltano studentelli con le rotelle impazzite ,della stessa pasta di quelli che si vedono sul crinale della follia,tante volte, a scuola.
Da quanto tempo si dice che la scuola scoppia,non me ne ricordo piu'.
Nessun ripensamento serio,nessuna intelligenza del reale.
Rimediaticci,tagli,ridicole 'fiction'.
In linea di massima-a parte i tanti casi rari,che non fanno sistema- un baraccone malato di elefantiasi,perdente sulla realta'.
Si boccia.
E poi si sospende.
E poi si avvalora il meccanismo:ascolta/ripeti.
E poi si è smarriti, e si canta la litania delle frustrazioni.
Ma come ci si puo' illudere che i ragazzi,che hanno antenne sensibilissime,possano reggere questo baraccone?
Ben altra cosa l'educazione alla liberta', al pensiero,alla conoscenza,al recupero delle peculiarita' personali.
Ben altra cosa l'indicazione autorevole di regole,rispetto,decoro,progetti.
Non deve essere possibile che un quindicenne pensi di tirare pietre addosso a chicchessia.
Se è arrivato a quel punto è passato attraverso ore e ore di solitudine,di vuoto educativo,di 'video' consumati dietro la porta di cucina,di denaro speso male,di idiozie degli adulti.
Il 'Generale Inverno' avanza e lascia lastroni di ghiaccio.
Si puo' sempre imparare a pattinare,pero'.
Mai dire mai.



giovedì 16 dicembre 2010

VECCHIA AMICA BALENA


Vecchio rottame,forse anche opera d'arte,memoria di quella viva che venne a morire ,forse per amore,forse per malinconia,in quell'Aprile del quarantatre',quando un lume di speranza si faceva vivo.
Che un'altra guerra finisse,che esplodesse un'altra Primavera.
Ora, mentre la neve imbianca un pezzo di costa e i brontolii della gente sembrano rumore di cibo,che cuoce dentro una pentola,
la mia amcia balena rimane a guardarmi e pare ridere davvero.

mercoledì 15 dicembre 2010

SE LI E' PRESI IL MARE




Naufragio di un gommone di immigrati clandestini al largo delle coste di Christmas Island,Australia, Sydney ,Oceano Pacifico.
Cinquanta,diversi bambini,impotenti gli astanti.




E Athos,il cane-mascotte della Jolly-Amaranto non ha voluto lasciare la sua casa natante,si è rituffato per raggiungerla,nell'affanno del salvataggio fortuito dei venti marinai.
Un marinaio ha rischiato la vita per salvarlo,inutile.
Il mare se lo è preso,mentre tentava di tornare a casa.
Il mare prende,ingoia,travolge,rende lontani i rumori affannosi della terraferma.




martedì 14 dicembre 2010

IL GEOMETRA




Ha remato tutto a suo favore.
Il pandemonio nazionalpopolare.
Le perturbazioni invernali in arrivo sulla Penisola.
La qualita' cosi' cosi' delle ultime 'fiction'.
Condizioni astrologiche avverse/favorevoli a seconda dei punti di vista.
Lui, il vero eroe nazionalpopolare,ci ha guadagnato su.
IL GEOMETRA.
L'ultimo se ne è fuggito in un paradiso fiscale qualunque-meraviglia del globo terracqueo!-con l'introito della frode a danno di novanta condomini, citta' di Milano, Lombardia.
Piu' soffice della famosa 'pantera rosa', mito di tutti noi, grigi militanti della legalita',ultimo di una lunga serie.
Nomi, cognomi che qui evitiamo, per culto del 'bon-ton'.
A Bologna il geometra signor N.,recidivo introvabile,s'è fottuto-ahi! la gergalita' che emerge birichina!-persino i risparmiucci di un tot di pensionati soli,eroi gucciniani di un tempo che fu.
A Rimini si gioca grosso,qua l' avventura è regola e chi gioca rischia.
Un tal medico,professionista serio,ci ha rimesso tutto l'introito della ristrutturazione di due terrazze,piccolo esempio dei piu'.
Accidenti al geometra,eroe italico,mente quadrata,guicciardiniana,che ha tirato su due linee,facendo un bel copia/incolla del vecchio adagio:l'utile,ricavato dal particulare(n.d.r'il mattone',associato all'amministrazione 'accorta') è buono.


Accidenti,se è buono!

domenica 12 dicembre 2010

LE CITTA' INVISIBILI/LEONIA


'.....

Dove portino ogni giorno il loro carico gli spazzaturai nessuno se lo chiede:fuori della citta',certo;ma ogni anno la citta' si espande, e gli immondezzai devono arretrare piu' lontano;l'imponenza del gettito aumenta e le cataste s'innalzano,si stratificano,si dispiegano su un perimetro piu' vasto.Aggiungi che piu' l'arte di Leonia eccelle nel fabbricare nuovi materiali,piu' la spazzatura migliora la sua sostanza,resiste al tempo,alle intemperie,a fermentazioni e combustioni.E' una fortezza di rimasugli indistruttibili che circonda Leonia,la sovrasta da ogni lato come un acrocoro di montagne.
............'

( I.Calvino,da' Le città invisibili -Leonia')



A volte mi chiedo dove vada a finire anche tutto questo produrre parole.
Chi lo raccogliera' ,se Leonia è in grado di accatastare solo montagne di rifiuti.

venerdì 10 dicembre 2010

SE NE E 'ANDATO UN MAESTRO

Con queste parole i giovani allievi ,con il personale del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell'Ateneo di Bologna, hanno salutato il loro Direttore e Maestro, PASQUALE MONTAGNA, che se ne è andato all'eta' di 61 anni:
'l 'umanita' del medico';'l'intelligenza dello scienziato';'la gentilezza dell'amico' .

Dono prezioso per loro l'averlo incontrato,in particolare in questo Tempo balordo e difficile.

mercoledì 8 dicembre 2010

SOSPETTI,ovvero RIMINI CRIMINALE





Come ci si puo' appassionare alla storia dell'elezione del SINDACO-pur consapevoli dell'importanza della partita giocata-di una citta' come RIMINI dove a girare per le strade,a guardare le costruzioni,la gente,le strade e i negozi, a vivere il quotidiano difficile, si mantiene in un angolo di se' il SOSPETTO?
Si sospetta che la struttura,l'impalcatura reale di questa città sia un impasto di illecito,di arrangiamenti ,di manovrine a odor cementizio,di personaggi che ,riciclati e rivisitati, appartengono sempre allo stesso apparato.
Si sospetta che le sceneggiate siano di superficie,che la verita' corra sotto.
Si intravedono buona volonta' e intenzioni, senso critico di tanti,ma nessuno che possa rappresentarci,in diretta,senza soluzioni di continuita'.
Non è un blog la sede per approfondire pensieri analitici su questo e quello,ma quello che compare è una sceneggiata giocata da 'Avatar',in 3D,mentre la vita reale è altrove.
Frasi fatte e riproposte in schemi seminuovi,qualche giovane carico di problemi personali che vorrebbe giocarsi con onesta',forse per sfuggire a quelli .
Dove sono finiti giovani laureati,accessoriati di competenze,non piu' giovani intellettuali,donne che abbiano amministrato con onesta' per anni il 'particulare' di un'azienda o di una struttura pubblica che decidano di fare il salto di qualita'?Non ne vedo,sono scomparsi tutti.
Riminiladrona li ha allontanati,messi a silenzio,rinchiusi nelle case.

No,cosi' è difficile decidere, e anche solo porsi il quesito.

domenica 5 dicembre 2010

L'OCEANO DEGLI EDITORS


Non ci si capisce piu' un'acca.

Quando prendi in mano un buon libro,devi chiederti quanto 'editing' ci stia dietro e maturare un'abilita' immediata che ti aiuti ad oltrepassarne la cortina.
La buona narrativa non esiste piu',va scovata al di la' della cortina editoriale.
Editor si' o editor no?
A questo punto direi con chiarezza 'no'.
Anche se lo dico come quella volpe,che,non arrivando all'uva,la giudicava acerba.
Non arrivando al mondo degli 'editors' che contano,dico che non li vorrei mai,con le loro mani sulle mie -comunque siano-parole scritte.
Eppure so che dirlo equivale a tirarsi fuori del tutto da ogni possibilita' commerciale.
Pazienza.
Credo piuttosto che una 'rivisitazione' dei propri testi,giusta ai fini di una divulgazione popolare,andrebbe giocata in una rete di rapporti autorevoli,condivisi,che ti permettesse di metabolizzare le critiche in liberta'.
Ahi!
Il solito vizio dell'utopia.

venerdì 3 dicembre 2010

SPAZIO PUBBLICITARIO


Ritaglio in questo blog uno spazio pubblicitario per i miei quattro libri.
Gia' rifiuti non smaltibili?
Il guaio è che ho gia' un brogliaccio del prossimo.
Se nessuno mi ferma,rischio di pubblicarlo, prima o poi.
Sarebbe urgente capire se,cosi' facendo, ingrosso le fila delle signore di mezza eta' che si credono scrittrici, o se c'è un filone di verita' che vale la pena inseguire.
Speriamo non ai posteri,ma ai contemporanei l'ardua sentenza.
Beh,forse meno ardua di quanto si pensi.
-'La balena e altri racconti',Societa' Editrice Il Ponte Vecchio, Cesena,2002
-'Pupazzi,nonni e re e anche un tre',Societa' Editrice il Ponte Vecchio, Cesena, 2004
-'Pane a colazione',romanzo,Giraldi Editore,Bologna,2007
-'Girasole e altre storie',Societa' Editrice Il Ponte Vecchio, Cesena,2010

martedì 30 novembre 2010

CINESERIE


Per dirla con Bauman,sono uno sciame,piuttosto che un gruppo.
Da alcuni mesi occupano il gazebo di un parco e di lontano paiono un minuscolo ,compatto,pulsante insieme di giovani insetti.
Un gruppetto di adolescenti cinesi che è spuntato come un fungo ,dopo una notte di pioggia.
Quando uno si distacca e per un attimo,passando,ne incroci lo sguardo,ti accorgi subito che ti sfida.
Guarda diritto negli occhi e se si innescasse una lotta per quel piccolo lembo di territorio,poco piu' che due metri quadri di terra,lui vincerebbe sicuramente.
Il suo sciame fibrilla un attimo quando lui si allontana, ma è subito pronto a rimpiazzarlo,con un movimento repentino,a forbice.
La lingua è il cinese,non so quale dialetto.
Gli abiti sono un'accozzaglia di cianfrusaglie occidentali.
I cellulari tutti accesi,di ultimissima generazione,multifunzionali.
Qualche piercing.
A muso duro.

sabato 27 novembre 2010

DI COSA SI SCRIVE


Quante parole,parole e parole che girano.
Basti pensare ai talk-show,ma anche a riunioni di lavoro,in cui il trito delle parole si ripropone in una sua pseudo-rassicurante banalita'.
Dovrebbe essere istituita una multa per il reato di 'spreco/parole', magari fosse possibile.
Nella girandola generale il senso della parola,affievolito e spento,boccheggia.
Ci si focalizzi sul vocabolo 'amore'.
Mamma mia, che pandemonio,che sarabanda di immagini e di rumori di superficie.
E se ne sentono sempre di piu' grosse.
Ci si focalizzi sul vocabolo 'liberta'.
Viene fuori uno strano ibrido, un mostriciattolo.
E via discorrendo.
Forse i tempi nuovi partiranno da un alfabeto condiviso,ben riconosciuto.
Intanto,potrebbe essere divertente fare qualche piccolo esperimento.
Allora:
'mamma'/' tempo'/'cielo'/'terra'...
Eccetera,un bel gioco,insomma.
Come una caccia al tesoro che appassiona.
Oppure uno slalom tra montagne di rifiuti,attenti a non scivolare.

giovedì 25 novembre 2010

GRAMMATICHE


Non so se siamo figli delle stelle,ma siamo qua a vivere e l'unica certezza è la fatica del pane quotidiano.
Chi non conosce questa fatica dovrebbe lasciare vuota la scena e chiamare nuove comparse a recitare la Storia.
E la Storia, si sa, non è mai stata uno zuccherino.
Vorremmo avere dei sogni, e pensare che dalla ferita sanguinante di Casal di Principe sommersa di rifiuti e camorra nascesse un rigurgito di giovani eroi capaci di ripulire l'aria,le strade e i cuori.
Come quando l'acqua dell' Arno sommerse Firenze, e decine di giovani correvano,le mani nel fango, a salvare il salvabile.
Pagine preziose che sgocciolavano via l'incuria e l'acqua cattiva.
Perche' è cosi' che funziona,si corre con affanno per tamponare ferite, e ordinare sconquassi e acquistare dignita'.
Stiamo a guardare ragazzi che gridano dagli Atenei boccheggianti e fanno il loro tempo,forse disperso inutilmente,perche' i cambiamenti avvengono con la fatica e non con gli schiamazzi.
Goccia dopo goccia,il dolore del tempo che si fa casa del cuore,protezione degli affetti e argine all'insicurezza del futuro.
Dove sta la passione doverosa a tutte le eta'?
Forse solo nel coraggio di quel pane quotidiano,duro da guadagnare, a volere esser onesti del tutto.
Eppure sta a loro,nel bel mezzo dei loro schiamazzi,trovare grammatiche degne di nuovi linguaggi.

Dove sta l'allegria?
Che parola difficile, a ripetersela.
Pare venga dalla lingua di un altro pianeta.

domenica 21 novembre 2010

LE PERLE DI NONNA AZZURRA


Gira per Rimini una nonna eccezionale,che ho la fortuna di avere per amica.
Nonna Azzurra.
Che questa mattina ha raccontato ancora di fiabe,in un angolo del portico del palazzo dell'Arengo, e purtroppo pioveva.
Parole come perle che scivolavano via,scintillanti e buone,frammiste di gocciole d'acqua dal cielo.
Diamanti di terra e di fantasia,voglia di vincere.
Si perdevano,come i campanelli delle risate dei bambini.
E Giovannino,il piu' sfortunato dei tre fratelli ,alla fine è ancora riuscito a trasformare in principessa l'unica,disgraziata rana che gli era capitata per morosa.

sabato 20 novembre 2010

'SVISTE'IMPERDONABILI DI UNA DEMOCRAZIA NON ESPORTABILE


TARGET,la cagnolina eroica che in Afghanistan ha salvato la vita piu' volte a marines ,'esperta' in attentati kamikaze e in mine antiuomo, è stata soppressa da un distratto dipendente di un canile dell'Arizona.


Errori fatali di un meccanismo che,prima di esportare,sarebbe meglio revisionare.

giovedì 18 novembre 2010

PARLARE CON I RAGAZZI/2


I ragazzi delle medie/superiori escono dalle mura di scuola e vanno per strada a protestare,ma sono terrorizzati dalle sigle partitiche.
Le vedono come male, o almeno come strettoie in cui non vogliono incastrarsi.
A naso,sentono che il loro problema viene prima.
Chiedono di essere educati e condotti verso la vita adulta,non vogliono che alcuno scarichi loro addosso scelte precotte.
Tirano la corda,vanno un po' qua e un po' la',con quel filo di energia che la giovinezza concede loro,oppressi come sono da rumori assordanti e da evanescenze che crollano.
Vorrebbero una famiglia,questo tutti.
Vorrebbero respiro a quelle quattro nozioni impalate in un meccanismo che sanno obsoleto.
Intravedono un futuro, ma non sanno come arrivare alla riva,troppo lontana e confusa,troppo faticoso il percorso.
Non vogliono assomigliare ai grandi.

Vorrebbero-per quelle due o tre luci stellate che hanno nel cuore-poter ricominciare da un punto qualunque,che pero' li convincesse con serenita'.

mercoledì 17 novembre 2010

PARLARE CON I RAGAZZI


Parlare con i ragazzi è lezione di vita.
Decodifica luoghi comuni stantii ed improduttivi,illumina.
Mentre cortei che arrancano su vecchi sistemi antagonisti si diffondono per giuste ragioni nelle strade,se si incappa in qualche piccolo gruppetto-non importa se dentro o fuori le mura di scuola- e si chiede ragione del presente e del futuro, si accresce il proprio bagaglio di conoscenze.
Su queste conoscenze andrebbe giudicata una classe docente.
I ragazzi vogliono credere nel loro futuro.
Chiedono una scuola attrezzata a navigarvi.
Vogliono guardare negli occhi adulti in grado di reggere l'urto del tempo.
Non vogliono buttare via i loro linguaggi,ma-se orientati-sannno opportunamente navigare nei nuovi.
Sono in grado di riconoscere valori e sanno prendere giuste distanze.
Hanno sete di imparare.
Riconoscono oscuramente un analfabetismo storico pericoloso.
Vogliono produrre,progettare,aprirsi al mondo.
Quello a due passi da casa e quello che si raggiunge con l' areo o con il social- network.

Se si riesce a parlare con i ragazzi.

domenica 14 novembre 2010

MA PER FAVORE LASCIAMO STARE LE FAVOLE




Mi scuso con MASSIMO GRAMELLINI,che stimo corsivista sagace e giornalista onesto.


Ma il suo esordio narrativo, 'L'ultima riga delle favole',per i tipi di Longanesi,-capitatomi in mano per caso,prestato da un'amica- mi ha decisamente stravolta.
Devo subito essere sincera,cosi' mi tolgo il dente:
questo libro mi pare la quintessenza di un genere narrativo che ho sempre relegato in un mio personale 'indice',per dirla con un francesismo,del genere 'c.' integrali.
Ora,o io mi sono rincitrullita a tal punto che non riconosco piu' un pero da un melo-come nella famosa storiella popolare-;o Gramellini si è semplicemente divertito con successo e gli è andata bene.O....?Non lo so.
250.000 copie:'Imparare ad amare e a essere amati',recita la striscia promozionale.
Cosi':un tale,Tomas,depresso e sfortunato in amore-che' ,da noi in Romagna si direbbe: 'fortunato in amor non gioca a carte'-si insacca in un improbabile luogo,detto'TERME DELL'AMORE', e li' tra saune metafisiche e segnalazioni esoteriche trova l'anima gemella,forse sul bordo di una piscina.
Ora,io dico:ma la' a Torino,oltre a contestare Amos Oz perche' lo sanno loro,come la pensano'esattamente' su questo quesito:
'dove sta la letteratura di qualita''?
Mi pareva una terra esperta,e come.
E non solo di 'c'. esoteriche

giovedì 11 novembre 2010

IO SPERIAMO CHE NON CROLLO/2







Dietro Castel Sismondo, salotto del 'glamour'riminese,le antiche mura piangono

mercoledì 10 novembre 2010

GRAMIGNA


Erba cattiva,tenace,caparbia,avanza ovunque ,procede attaccando qualunque elemento e vince,distruttiva.
Gramigna nel cervello e nel cuore dei ragazzi,privi di guida.
La scuola cola a picco.
La famiglia.....
Rimane il rumore assordante della realta' che li spreme come rape senza sangue.
Scarica loro addosso il peggio dei fallimenti degli adulti e li ricicla pretendendo da loro prestazioni da vecchi.
Il meglio dell'assuefazione senza se e senza ma.
La vedo tragica.
Poveri ragazzi.
Nessuno che indichi loro un ideale,una passione credibile.
O almeno nessuno che 'strutturi' un ideale e lo renda praticabile nel pomeriggio di oggi,all'angolo della strada,dopo le ore di scuola,nel bar,in palestra.
Idee misere e frantumate che non arginano la diga ormai aperta .
'Devi' prendere dei bei voti.
'Devi' essere perbene.
Parole che non toccano le emozioni, il fondo del cuore,lasciano lo squarcio del disorientamento privo di cuciture.
Speriamo che dalla giungla intricata della gramigna cattiva nasca un germoglio spontaneo,tenero,fresco,deve e puo' accadere.
In fondo tante persone oneste hanno lasciato qua e la' traccia di se'.

.

martedì 9 novembre 2010

IO SPERIAMO CHE NON CROLLO







Le antiche mura malatestiane di Rimini,lungo Via Madonna della Scala, in stato di abbandono

domenica 7 novembre 2010

DEGLI AMORI LIQUIDI


Inventore della 'liquidita'' come categoria sintetica della contemporaneita',Zygmunt Bauman aveva riproposto l'idea 'liquida' in materia di relazioni affettive gia' dal 2006,anno della prima edizione di questo testo-riedito nell'undicesima edizione nel 2010 -.
Leggo il suo 'Amore liquido' e scorro veloce di pagina in pagina,negli anfratti del pochissimo tempo libero (liquido?),mi fermo alla fine del primo capitolo
Il fatto è che per me 'liquidita'' si associa ad un'idea di liberta',di movimento leggero,di fluidita'.
Qui invece sta a definire una societa' talmente frammentaria e insicura che il sinonimo piu' pertinente mi pare piuttosto'effimero',oppure'caducita'',anche 'fragilita''oppure 'evanescenza'.
Con una prosa raffinata e prolissa,elegante e sottile,ampia nell'argomentare-al punto che si ha inizialmente la sensazione che pagine e pagine potrebbero essere riassunte in poche righe,poi si capisce che ogni riga invece è piuttosto 'densa',quasi solida-arriva a lanciare definizioni agghiaccianti.
Alcuni esempi,tratti dalle prime pagine:
..'forse parlare di 'desiderio' è eccessivo.Come per lo shopping,oggigiorno chi va per negozi non compra per 'soddisfare un desiderio'ma per 'togliersi una voglia'.
.....'quando è pilotata dalla 'voglia' la relazione tra due persone segue il modello dello 'shopping' e non chiede altro che le capacita' di un consumatore medio...'
'...gli esperti sono divisi.La loro opinione oscilla dall'entusiastica approvazione delle coppie semilibere,visto come realizzazione del tanto cercato nirvana(la quadratura del cerchio di un generoso dare e avere senza la perdita dell'indipendenza)alla sua condanna totale......'

Sono solo al primo capitolo, e alla mia eta' è bene fare pause,perche' dare per scontato qualsiasi affermazione puo' far venire il raffreddore.Il secondo capitolo alla prossima.
Comunque -anche se non è esattamente il mio genere-fondamentale per l'interpretazione del nostro tempo:

Zygmunt Bauman
'L'amore liqudo',
Editori Laterza

venerdì 5 novembre 2010

IL NUOVO PRECARIO


Facendo di necessita' virtu',come da antico costume italico,la nostra amata terra sta lasciando germogliare tra i bacilli 'onesta'/resistenti' che girovagano grassi come anatre anche negli ambienti piu' peregrini,come ormai s'è ridotta la scuola pubblica dell'obbligo, la specie del PRECARIO RACCOMANDATO.
Niente di nuovo sotto il sole,non vogliamo fare la guerra dei capponi di Renzo e armare parole contro un piccolo manipolo di malcresciuti,ma tant'è.
Eccolo qua:
trenta/trentacinquenne(quasi sempre sotto ai quaranta),va in giro a raccattar 'soffiate',ha alle spalle mamma' e papa' che lo 'infilano',eccetera,la solita solfa.
Senonche',il tipo/a in questione si veste dell'abito del ruolo e quando dice la sua ne spara di cosi' grosse che ti fa venir voglia di correre a prendere una boccata d'aria pulita in un ricovero per novantenni .
In genere non ragiona piu' in la' del suo naso,tamarro,pretende il proprio,non sa tirar su due interpretazioni che siano due e da colpe a destra e a manca.
Purche' tutto converga in quell''io solo me lo merito'.
Non un'idea,figurarsi un ideale.
Non il rispetto per la storia e l'autorevolezza dell'esperienza altrui.
Non una lettura di se' come generazione,ne' del mondo come luogo condiviso.
Volevo dire che sotto la parola-chiave 'precariato' ci sta di tutto ed è necessario operare delle letture intelligenti,discorrerne,chiarire delle modalita' e dei sistemi,mettere dei limiti di diritto.
Detto pelago non è attualmente governato e quando è cosi', puo'spuntare di tutto.
Forse varrebbe la pena che quelli della mia generazione,in odor di fuga,mettessero dei paletti, transennassero un po' qua e la',prima del botto.

martedì 2 novembre 2010

LA PATENTE




Non aspiro alla patente di jettatrice-come da novella pirandelliana-,anzi vorrei solo pensare positivo-come da 'rap' di Jovanotti-.
Eppure,la Storia è li',volente o nolente,ci guarda.
E forte della mia laurea in lettere e di qualche pubblicazione di narrativa,avanzo un gran brutto pronostico in materia di terremoti.
Spero solo che i titolati al caso-geologi e sismologi,operatori ed operati-sappiano smentirmi,perche' se stanno zitti la fantasia del popolo galoppa,si sa.
Dunque.
Rimini,anno 1916.
Il periodo sismico ebbe inizio il 17 maggio e si protrasse fino al dicembre successivo.
Le scosse di maggiore entita' si verificarono nelle giornate del 17 maggio,del 16 giugno e del 16 agosto.Cinque morti, mille edifici pericolanti, cinquecento distrutti.
Il tutto a cavallo della prima guerra mondiale e poco prima della diffusione dell'epidemia di 'Spagnola'
Per non farsi mancare proprio nulla,nella mia zona esistevano anche sacche di malaria.
Ora,i sismologi-non che la sismologia sia una materia da me prediletta,ma talvolta si fa di necessita' virtu'- recitano che tali eventi possono avere cadenza centennale.
Mancherebbe poco, e il caldo squilibrato di questi giorni,associato al panorama dissestato di tutta la penisola,porta brutti presagi.
Non è un argomento che fa 'audience',ma ci interesserebbe sapere,abbiamo fatto qualche studio,siamo in grado di capire..

Ma non datemi patenti, per favore,che' non uso neppure quella automobilistica.

lunedì 1 novembre 2010

DI PAPI,REGINE E RE


La microstoria,quella degli uomini e donne in carne ed ossa,recita ricami indistricabili di cuori e pelle,impossibili da risolvere nei manuali che sintetizzano date e guerre,fine delle guerre e inizio delle guerre.
Solo quella è la storia che ci interessa.
Eppure,se un senso ha la piantina vista dall'alto della macrostoria,ci sono in questa eventi che si sottolineano, in un'altalena che rimanda all'altra,la storia non detta sui libri.
Questa pappardella per dire che mi fa un po' ridere sottolineare in questo blog stralunato l'elezione del nuovo Presidente del Brasile,la signora DILMA ROUSSEF.
Ci sta come quelle divagazioni che sanno di tempo sfilacciato e in dissolvenza ,di non partecipazione.
Eppure mi piace farlo.
La macrostoria di quel Paese recita di 30 milioni di individui sollevati dalla soglia di poverta'.
Di interventi massivi per la legalita'.Di un 'economia emergente.
Parole da verificare nella microstoria,ma evidenze forti.
Mentre nel paese di casa mia scatta l'allarme meteo,il dissesto travolge dove puo',qua e la',
mi piace fare di lontano gli auguri a questa signora.
Le offro sulle ali del web il mio piccolo omaggio.

mercoledì 27 ottobre 2010

RIMINI MILIONARIA,ovvero delle CORTI DEI MIRACOLI CRESCENTI


Bivaccano tra i 'discount'.
A tratti hanno lavorato, un po' qua e un po' la'.
Spuntano come funghi sulle panchine dei parchi.
Le ultime due le ho viste stamattina,all'apparenza due tranquille signore di mezza eta'.
Hanno la loro roba personale dentro qualche sacchetto di plastica.
Non visti, talvolta rovistano nei cassonetti delle raccolte degli abiti.
Sono tanti,ogni giorno ne compare uno nuovo.
E' il popolo in crescita dei nuovi senzatutela.
Stranieri,italiani,occhi lucidi,troppi giovani.
Qualche uscito di testa.
Ti imbarazzano con il loro sguardo,con quella presenza ingombrante e discreta.
Ti chiedi dove andranno a dormire,stanotte.
Corri a casa,tra le tue cose che ti rassicurano, e vorresti non averli visti.

martedì 26 ottobre 2010

RIMINI SMEMORATA,ovvero dei 'DESAPARECIDOS' di PROVINCIA


Discorsi da anziani.
Di quelli che sulla panchina,attorno ad un filo di luce,se la dicono su tutto quanto potrebbe essere e non è.
Di una citta' senza memoria,che perde i suoi figli migliori e li macera nella betoniera(termine estrapolato da vocabolario di natura cementizia,uguale macchina che impasta miscugli adatti all'attività edilizia,con preponderanza di cemento,sic.miscela,ecc...) della dimenticanza.
La fretta e il relativismo etico,il tutto subito,lo stare al passo,l'immagine necessaria fanno il loro buon mestiere.
'Glocal',cioe' metafora locale di un universo dilatabile in proiezione ad interpretazioni d'epoca..
Locale ma non troppo,per i piu'.
Se non esiste storia che non poggi sulle fondamenta di un passato,qui la storia è fuggita.
La gente crepa e dopo due minuti è dimenticata.
Fa cose eccelse o abominevoli e nessuno se ne accorge davvero.
Sta chiusa in casa perche' ha paura di uscire e non c'è un cane che si chieda perche'.
Nei luoghi che producono 'cultura'(casse dei market,negozi da parrucchiera,consigli di classe,anticamere dei medici di famiglia)si parla solo di come salvarsi la pelle.
Meccanismo difficile da sostenere,se non riparati in anfratti protettivi e personali.
Ho un elenco lungo di nomi di 'desaparecidos'dalla scena cittadina.
Chiedono urgentemente una memoria,un riconoscimento reale.
Perche' di realta' si parli, e non di fandonie.

domenica 24 ottobre 2010

CONDOGLIANZE

Esprimo su questo blog le mie personali condoglianze al poeta e scrittore teatrale dialettale riminese GUIDO LUCCHINI per la perdita del caro figlio MASSIMO,di anni cinquantanove.

Riporto qui di seguito una delle poesie piu' visionarie di Guido,'La Sprea',dedicata ai morti in mare.

'La Sprea

I dis che sia
una zona maledeta
I dis
che i fundell
i sia molt sporch
e pin ad t-nudi....
...i dis...
ma la verità l'è un'enta.
E per che st'al t-nudi
un sia elt che al meni
ad tott i mariner mort afughed,
meni langhi,scheli,
meni che pu
li s'agrapa al redi.
E che dal volti
non sol i s-centa al redi,
ma i tira zo enca al berchi'

(La Sprea.
Dicono che sia/una zona maledetta/.Dicono che i fondali/siano molto sporchi/e pieni di relitti...../...Dicono.../Ma la verita' è un'altra./Sembra che questi relitti/non siano altro che le mani/di tutti i marinai morti affogati/mani lunghe,scheletriche,/mani che poi/s'aggrappano alle reti/.E che a volte/non solo schiantano le reti/ma tirano giu' anche le barche.)

giovedì 21 ottobre 2010

LINGUAGGI.ovvero CAOS NON CALMO

Il linguaggio è un problema fondamentale.
Inquinato da pre-giudizi e interpretazioni subliminali,crea distonie e 'gliuommeri'di gaddiana memoria(V.'Carlo Emilio Gadda,'Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana')
Problema storico per i sinceri, abituati a vendere pane al pane e vino al vino.
Carente di fonti autorevoli e di supporti onesti.
Perimetro entro cui si di-vertono(=separano) amicizie e collaborazioni.
Il fatto è molto semplice:se esiste una volonta' di ricerca del vero,dovrebbe negli ambienti scattare meccanicamente un supporto di complicita' e collaborazione.
Invece,gli 'a-priori'(= interessucci e fobie individuali,spesso legati al fatto non nobile ma neppure ignobile della pagnotta) fanno scattare sequele di fraintendimenti e fumosita'.
Non vedo via d'uscita,se non soitudini individuali che prima o poi si chiariranno e incontreranno,magari casualmente.
Ho molta fiducia nella verita' ,delle interpretazioni e degli individui che poveretti arrancano.
Il Tempo è maestro,basta solo aspettare.

N.B.Questo post non ha immagini,non ne ho trovate di consone.

sabato 16 ottobre 2010

PER FORTUNA CI SONO LE BALENE


Non sara' un peccato mortale il desiderio di evasione.
Che meraviglia le mie amiche balene.
Ogni tanto si fanno sentire,sull'onda della cronaca,tra le voci impazzite di questo tempo che nessuno governa.
L'altro giorno si leggeva di una che non so quanti chilometri ha fatto per amore.
Che meraviglia.

Dovendo rispondere,poi, alla domanda:'perche' si scrive?'
Risponderei volentieri:'Per scappare via,come le balene'
Ma anche:'Per mettere ordine al caos.

E per fortuna c'è anche la scrittura.
Dici niente.
Elenchiamo le fortune che ci sono capitate:
le balene,ovvero,l'evasione;
la scrittura,ovvero l'evasione.
Ma non ci stiamo ripetendo un po'.
Ah,dimenticavo:qualche buon 'serial',ovvero l'evasione.

domenica 10 ottobre 2010

SCUOLAMARKET


Frotte,anzi folle di mamme invadevano i corridoi degli IKEA il primo giorno di scuola,erano quasi tutte di prima elementare(i figli).
Le maestre avevano comandato il Primo comandamento,cioe' che i quaderni dovevano essere cosi' e cosi',modello Ikea,un colore diverso per ogni disciplina.
A furor di popolo,perche' si puo' discutere di tutto ma non dell'avvenire dei figli,come sciami di api operose,le signore ripulivano gli scaffali,fino ad esaurimento merce.
E cosi' il rituale scuola-mercato ,gia' potentemente avviato,ha avuto un'ulteriore conferma.
Nessun bambino che sia come dio comandi accetterebbe di essere 'diverso',cioe' aver un quaderno color rosso prugna invece che rosso acceso per i compiti di grammatica.
Che poi vorra' dire,nei secoli saeculorum,la riproposizione degli antichi schemi a mo' di lobotomie linguistiche,pena la gogna.
E via.
Gli sponsor stanno per avere libero accesso nelle aule asfittiche,tra docenti infelici,guidati da capi disorientati.
Per un rotolo di carta igienica si contrattera' sui tagli alla 'Ginestra' leopardiana e Montale sara' supportato da uno spot sulle biciclette elettriche.
Che pulendo l'aria,puliscono anche te e non è vera quella storia che non dobbiamo chiedere la parola che squadri da ogni lato l'animo nostro informe.
Non ce l'ho con i bottegai,anzi,purche' sia chiaro ad ognuno che 'est modus in rebus', che nella mia testa confusa significa:'a tutto c'è un limite,grazie'

venerdì 1 ottobre 2010

CI ABBIAMO CREDUTO


La verita' è che,pur nelle diverse biografie,ci abbiamo creduto:nella scuola pubblica,nel diritto allo studio, nel valore di quel luogo sacrosanto di aggregazione e di formazione.

La mia generazione-annata cinquantadue- ci ha creduto davvero,anche scalpitando di irrequietezza.
Se penso ai tempi delle progettualita'-mi basta andare non lontano ,l'ultimo bagliore lo colloco nel 2003- e lo confronto con questo tempo arido e traballante,inadeguato e privo di bussole reali-mi viene naturale l'accettazione di una sconfitta.
Ultimo caso,fresco di stampa e grondante realta':il Consiglio di Stato ha bocciato un ricorso fatto dal Ministro dell' Istruzione(sic.M.Gelmini) nel merito dell'illegalita' del riordino dei secondi,terzi e quarti anni degli istituti professionali e tecnici.
Che significa che la fatica quotidiana,in termini di rimpinguamento delle classi,di tagli del personale, di potenziamento degli orari subordinati a fantomatici 'recuperi',poggia su un'incongruenza istituzionale,su di un pateracchio senz'arte ne' parte.
La questione è scottante,la materia bollente.
Noi, che abbiamo vissuto la stagione bella di un innamoramento,che come tutti gli innamoramenti deve contenere in se' anche conflitti e rimbrotti e passioni irrisolte-stiamo a guardare,pronti ad andarcene.
Siamo in apnea,cioe' dosiamo il respiro, per riuscire a dare l'ultimo guizzo, quello salvifico.

Quello della fuga.


sabato 25 settembre 2010

MA CHI CI CREDE?




Ovvero chi la beve piu',questa dei PREMI LETTERARI?
Ne ho vinti un tot,sono stata segnalata ad altrettanti ,lungo la Penisola,tutte cose serie.
Ultimo-ringrazio,per carita'-una sontuosissima comunicazione dall'ISTITUTO ITALIANO di CULTURA di Napoli.
(Cui avevo spedito tre copie del mio romanzo'Pane a colazione',in un torrido pomeriggio di luglio,bando alla mano)
'Lei signora Anna Rosa è risultata vincitrice ...ecc...
Ma questa volta non mi agito e nel 'mare magnum' della vita quotidiana infilo due o tre telefonate -non ultime anche all'ISTITUTO suddetto,che al momento risulta irreperibile-
Ci si capisce poco o niente,sia dei meccanismi reali,sia degli esiti finali.
Poco male,si vive anche 'senza'.
Pero', se alla socializzazione della scrittura individuale togli:
-l'affanno delle piccole Case editrici che ti spillano quei due soldi e ti mollano li'
-il mercato in cui navigano squali seguiti da codazzi di 'editor'
-l'assenza di un giudizio sia dotto che popolare credibile
-il fatto che tolti quei due o tre amici/parenti che ti vogliono bene il resto del mondo non si cura delle tue fatiche
...ecc...ecc...

Rimane solo una piccola isola,anzi un piccolo scoglio,il proprio piccolo giardino da proteggere e qui, si', finalmente,scrivere in pace.




mercoledì 22 settembre 2010

SQUOLA AL TRE PER DUE


SQUOLA IN SVENDITA.

AL TRE PER DUE e anche di piu-.

Due istituti -retti- da un unico Dirigente.
Un unico Dirigente che-regge fino a..-tot- Istituti.
Classi da ventinove a trentadue se va bene,sin dai cicli primari per arrivare a gonfiatissime aule di scuole tecnico/professionali dove alle tredici e trenta lo stomaco vince sul cervello e il bisogno di aria sul super/ego costrittivo nei banchi di muscoli e membra in allungamento perenne.
Chiamata alle armi di pensionati che -coprano- ore di tempo pieno e di residui laboratoriali.
Laddove,di contro> i cosiddetti -Progetti- di diritto>operatori contro la dispersione,-catene-didattiche di supporto di handicap gravi, ecc..sono saltati tutti.
Spaesamento nelle previsioni pensionistiche.
Laddove> un cosiddetto -decreto/Brunetta ha mandato a casa due o tre sessantenni per dare un senso ad un presunto spazio/precari quando tutti gli altri sessantacinquenni galoppano a rischio cardiovascolare tra lunghi corridoi,classi ribollenti e grigiore del futuro.
Le biblioteche .Cosa saranno mai .
Ma verso i sessant-anni,siamo convinti che esista un senso ,qualcosa di positivo,anche solo nella compagnia di trenta/quaranta ragazzi,per il solo fatto che stanno ad ascoltarti, loro malgrado.

lunedì 20 settembre 2010

QUANDO SI NASCE MAESTRI



Maestri si nasce,e il talento non è acqua.
Nel pandemonio universale,quale maestro migliore di un orsetto che ci insegna un po' di relax?
-Sentite amici miei-pare ci dica-adesso pensate alla vostra colonna dorsale,al vostro cuore, e lasciate che il mondo compia il suo solito giro,voi qua e lui la'-

Ma che simpatico,pero',un maestro cosi',capace di darci un po' di sicurezza,di quiete e di fiducia nella nostra povera,unica,irripetibile e preziosissima carcassa.

domenica 19 settembre 2010

LA BUONA RIMINI





Ieri pomeriggio nella Sala del Giudizio del Museo della Citta',per iniziativa della Biblioteca Gambalunghiana, è stato reso onore alla memoria di LILIANO FAENZA,umanista e storico riminese scomparso due anni fa, con la presentazione di un volume scritto a piu' mani e a lui dedicato:' Per Liliano Faenza.I libri,la vita,l'opera di un intellettuale di provincia'
Persona discreta ed intellettualmente onesta,di antica fede socialista,dialettico,buon figlio della sua citta' che non ha mai voluto lasciare,nonostante l'apertura alta del suo pensiero e della sua opera.
Di lui voglio sottolineare il luogo in cui ha vissuto,un agglomerato di palazzoni popolari e la sua figura, che ricordo in controluce,quando lo vedevo uscire dai corridoi della Gambalunghiana e scivolare via, sulla sua bicicletta.



Nei prossimi giorni sara' celebrato il centenario dell'Opera San Giuseppe,per l'aiuto materno ed infantile.

Incontro ogni giorno i bambini di una delle Case dell'Opera San Giuseppe.
I loro occhi mi seguono,quando mi infilo in un sottopasso a lato di un campo da calcio.
Talvolta lascio loro dietro al cancello pacchi di libri nuovi che mi danno i rappresentanti delle case editrici scolastiche,vedo che gli operatori sono molto giovani,ci scambiamo appena un saluto lieve.
Cento anni,Settembre 1910/Settembre 2010.