venerdì 19 giugno 2009

LEGHISMI ROMAGNOLI


E' un virus che in casa mia non è mai entrato, forse anche per caso.
Come si suol dire:'fortuna volle....'
O forse per quei due o tre libri che tutti abbiamo amato, qualche antenato la cui memoria ci protegge...Magari si scopre che discendiamo da etnie che con il romagnolo-tipo non hanno granche' da spartire.
Tutti, direi, si'.
Arrivo al punto,il virus di cui sopra è la malattia leghista.
Sciovinista, territoriale, possidente e organizzato come un cavernicolo, il romagnolo-tipo è un leghista di elezione.
Ricordo racconti al femminile sentiti da bambina :
di quando in campagna,nella Romagna solatia, le donne dovevano mangiare a parte,non al tavolo con gli uomini; dei privilegi-quasi uno 'ius-primae-noctis'-che i massari avevano sulle donne dei mezzadri;delle strane malattie 'di consunzione' che colpivano le giovani spose attanagliate da catene domestiche-non avevano attorno al capo il 'chador'islamico, ma quante donne hanno portato per una vita il fazzoletto della schiavitu',obbedito e lavorato,mentre gli uomini si ubriacavano al bar...
Storie di un tempo neanche troppo lontano,facciamo a cavallo tra le due guerre.
Nel sangue del romagnolo corre la terra,io desiderio del possesso.

No, a casa mia no.
S'è sempre guardato molto al mare.