sabato 20 ottobre 2007

CHICCHI DI RISO


Tra Pacs, Dico, Gay-Pride, mamme italiane, maschi in crisi e donne in carriera ,psicoterapeuti di coppia e consigli alle lettrici, generazioni del dopo-Erasmus e contratti a termine, continua la stagione dei matrimoni.

Sulla darsena, a settembre ne comparivano due o tre al giorno, con tutta la scenografia di rito,abiti splendidi e meno splendidi , flash contro la giusta luce del tramonto, sorrisi anche sinceri, baci appassionati,chicchi di riso che volteggiavano sulla spuma delle onde.

Noi ultracinquantacinquenni-ormai naturalmente piu' vicini alla stagione del riposo che a quella dei giovanili furori-passando di li',sorridevamo benevoli e,per non essere di malaugurio, scivolavamo via in silenzio.

La verità è che sempre ci trafigge repentino il pensiero cattivo che 'quella cosa li'' durera' si e no un paio di mesi, un anno o due,a esser generosi.Vorremmo di no, vorremmo poter vedere cieli nuovi, ma vediamo intenti fragili, castelli di carta, combinazioni fisiognomiche sbagliate,bandiere bianche numerose,alzate al primo caffe' andato di traverso.

Cosa abbiamo da insegnare,noi?

Non chiedetelo a me, che questiono da trentadue anni-i primi sette un turbolento Dico non formalizzato- con lo stesso marito, e a tutt'oggi sono al punto di partenza.

CHI LI HA VISTI?


I grandi classici, quelli che Calvino definisce 'opere totali', che cioe' contengono in se' un universo compiuto,dove sono finiti? Non in generale, ma dalle mie giornate,sono scomparsi,non li ritrovo piu', e pensare che ci ho passato estati,in loro compagnia.Dico estati perche' d'estate leggere è una meraviglia,si sta fuori, si è liberi,la circolazione funziona meglio dopo il bagno al mare,è tutto piu' fluido.

Mi sono sorbita tutto l'Ulisse , e la Recherce, e L'uomo senza qualità, e tutto Dostoevskij, d'estate.Don Chisciotte e il Circolo Picwick ,Anna Karenina e gli altri non li dico, perche' pesano di meno.Solo Guerra e pace mi ricorda l'inverno, perche' me lo leggevo alla stazione di Cesena, mentre aspettavo il treno,dopo l'istituto professionale Comandini-un bel mix,e la cosa piu' bella della lettura è la contaminazione, per esempio dire al droghiere che ti taglia il prosciutto che il tale assomiglia a Fedor Pavlovic Karamazov, vecchio laido,figura possente,unica,arte pura. -

L'ultima'opera totale' che ho letto è stata 'Una storia d'amore e di tenebra' di Amos Oz, me l'aveva consigliata un collega,l'ultimo collega con cui ho parlato di letture :venivo a casa arruffata perche' a scuola non tirava una gran aria, e mi tuffavo a leggere mentre bolliva l'acqua per la pasta.Quando l'ho finito mi è mancato,avrei voluto scrivere all'autore, vivente, per dirgli qualcosa.

Cosa?

Se vuole la invito a pranzo, qua a casa mia siamo un po' cosi',non formalmente perfetti, ma ci piacerebbe parlare con uno come lei.