martedì 9 ottobre 2007

SCHEGGE DI GUERRA VOCI DI PACE







PACE.

Retorica del vocabolo,i pacifisti, le marce della pace.

Nel 2003 i tam-tam dell'imminente guerra in Iraq arrivavano a scuola,avevo curato,sostenuta da alcuni amici, una piccola antologia,'Schegge di guerra, voci di pace'.
Che faticaccia,assemblare le parti-tre: una dedicata ai ragazzi, una ai 'classici', una a voci di concittadini, artisti e testimoni di guerra-,correre in tipografia, trovare il coraggio di inserirla a scuola,con i giusti toni. Un piccolo libro prezioso che ha girato per la città,-un volume è anche alla Gambalunghiana- e in altre città.Sarebbe bello riprenderlo, aggiornarlo, magari con una veste editoriale nuova,con nuove collaborazioni,con nuove idee.
Sarebbe bello,ora.

PACE.

Rimini, ottobre 1953, una tragedia civile sconvolge la città,scoppia una cisterna contenente combustibile militare.Sono trascorsi solo otto anni dalla fine dell'ultimo conflitto mondiale , e quell'enorme deflagrazione per la gente è ancora guerra.
Avevo riletto l'episodio in chiave narrativa, dedicandolo alle vittime civili di tutte le guerre,con il titolo:'Segreti militari'
Ricopio un piccolo passo finale:

'......Neve bianca,neve dolce e soffice,neve allegra e ballerina.Cade un fiocco leggero sulla pelle del bambino di pochi mesi,gli scivola sulle labbra,si fa gocciolina d'acqua,lui si sveglia e si guarda attorno,gli occhi sgranati, stupiti,pieni di tutto quello che esiste.Riprende il lavoro quotidiano della città,che copre la ferita, ripara,dimentica,sfugge al dolore della memoria.Sotto la coltre bianca si preparano le gemme,si prepara il seguitare delle stagioni,la primavera e poi l'estate, e gli amori nascono e finiscono agli angoli dei bar,nelle balere che riaprono indiscrete.
Domani, sotto la paccottiglia melmosa e sudicia ricompaiono le cose:i mattoni sgretolati,il dubbio di un segreto, il lavoro necessario, tutto quello che non sappiamo'