martedì 8 aprile 2008

ILLUSIONISTI


Va be' che l'economia è una fiction.
Il famoso buco sulla riva del mare, che l'acqua riempie e svuota.
Dove sia la sostanza,è un bel quesito.
Ma anche una fiction puo' avere una sua dignità.
Per esempio:si fa tanto un gran can-can(era quel bel ballo, amato dal conte di Touluse- Lautrec, insieme alle sue esecutrici) sul tema della privacy, e poi ne succedono di cotte e di crude.
Un mercato selvaggio invade il recinto privato come una novella orda barbarica.
Intanto, ad ogni ora della notte e del di' puo' telefonare a casa tua uno che ti offre le mozzarelle pugliesi, e sempre l'ultima occasione da non perdere, compresa la banda larga che è appena arrivata sotto casa tua,fino allo sbattitappeti e agli appendiabiti di ultima generazione.
In rete c'è di tutto. Sei li' che vuoi mandare una mail a tuo cugino Giovanni e ti compare la pubblicità di un'arrampicata sull'Himalaya, seguita da un'offerta di Viagra, e subito dopo dall'ultimissima in fatto di investimenti, e poi l'ultimo modello di utilitaria,e il top dell'antirughe,e il nemico assoluto degli acari, e poi, via...all'inverosimile.
Il regno dell'assurdo, dell'inutile, della perdita.
Ma dico io: tutti questi giovani che ci lavorano, perche' in questa sarabanda sono impegati solo giovani, ticchettatori selvaggi dei sofware, povericristi immolati sulla scena del vuoto-a-perdere,sfaccendati destinati a invecchiare cosi', tra la fine di un contratto e l'inizio di un contratto,manipolatori di cilindri con il buco vuoto....tutti questi giovani,non si stancano?
Quando erano bambini nessuno raccontava loro una storia di sostanza, un fatterello
su cui far due risate, la trama di qualcosa, di un amore o di un dolore, ed ora che sarebbero adulti sono impiccati li', a dire-Mi scusi,avrei per lei il surgelato della sua vita...-
Ricominciamo da capo, per favore.
Inventando lavori utili,innanzitutto.