martedì 20 gennaio 2009

CI SONO BAMBINI A ZIG ZAG


'Ci sono bambini a zigzag',di David Grossman .Oscar Mondadori,è stato uno dei testi utilizzati in una gara di lettura cui ho condotto i ragazzi di una classe ,dalle solite bravissime libraie della Libreri per ragazzi 'Il viale dei ciliegi 17' a Rimini.
Siamo arrivati ultimi degli ultimi, ma due o tre punzecchiature ci sono rimaste in testa.
Oltre al freddo pungente di quel sabato mattina riminese di uno degli inverni -si favoleggia-piu' rabbioso degli ultimi cinquant'anni ,che attorno all'Arco d'Augusto pareva rarefatto, sibilante, salmastro e si infilava sotto alle giacche cosi' bene che neppure un'abbuffata di pizza doverosa lo ha scacciato.
Follie del clima, oggi ci sono stati diciotto gradi, vento di scirocco e diavolerie in arrivo.
Il meteo è a zig zag.
Tra le punzecchiature del cervello, quella storia che ci ha rifilato David Grossman sui bambini a zig zag si faceva fatica a mandarla giu'.
Cosa vorra' dire? Ci siamo chiesti.
Dunque,pensa e ripensa, ragiona e rivolta la frittata, siamo arrivati alla conclusione che chi è a zig zag è difficilmente inquadrabile.
Perche', tanto per tenersi sulla matematica,si provi ad inscrivere in un cerchio una figura a zig zag.
Si provi a narrare come se fosse la ricetta di un purgante,(a + b= c)una storia familiare a zig zag.
Impossibile.
Si provi a cantare una storia d'amore a zigzag.
Un dramma,neanche la penna di Tolstoj ce la farebbe.
E via di seguito.
La storia narrata da Grossman era intrigante, ruotava attorno ad un improbabile viaggio-premio di Nono, un tredicenne che in questo viaggio-letto da dentro, letto da fuori,letto dalla cima e dal fondo del treno- ne vede di belle.
Ma di storie intriganti se ne leggono tante.
Era quella storia del zig zag che ci intrigava.
Del resto, chi 'E' ' a zig zag lo sa.

E chi ci prova ad acchiapparlo anche