giovedì 25 novembre 2010

GRAMMATICHE


Non so se siamo figli delle stelle,ma siamo qua a vivere e l'unica certezza è la fatica del pane quotidiano.
Chi non conosce questa fatica dovrebbe lasciare vuota la scena e chiamare nuove comparse a recitare la Storia.
E la Storia, si sa, non è mai stata uno zuccherino.
Vorremmo avere dei sogni, e pensare che dalla ferita sanguinante di Casal di Principe sommersa di rifiuti e camorra nascesse un rigurgito di giovani eroi capaci di ripulire l'aria,le strade e i cuori.
Come quando l'acqua dell' Arno sommerse Firenze, e decine di giovani correvano,le mani nel fango, a salvare il salvabile.
Pagine preziose che sgocciolavano via l'incuria e l'acqua cattiva.
Perche' è cosi' che funziona,si corre con affanno per tamponare ferite, e ordinare sconquassi e acquistare dignita'.
Stiamo a guardare ragazzi che gridano dagli Atenei boccheggianti e fanno il loro tempo,forse disperso inutilmente,perche' i cambiamenti avvengono con la fatica e non con gli schiamazzi.
Goccia dopo goccia,il dolore del tempo che si fa casa del cuore,protezione degli affetti e argine all'insicurezza del futuro.
Dove sta la passione doverosa a tutte le eta'?
Forse solo nel coraggio di quel pane quotidiano,duro da guadagnare, a volere esser onesti del tutto.
Eppure sta a loro,nel bel mezzo dei loro schiamazzi,trovare grammatiche degne di nuovi linguaggi.

Dove sta l'allegria?
Che parola difficile, a ripetersela.
Pare venga dalla lingua di un altro pianeta.