lunedì 11 agosto 2008

RICOMINCIO DA TRE


Due cose buone devo averle per forza fatte, due almeno, come direbbe Massiomo Troisi, cosi' non mi resta che ricominciare da tre.
Tre per un blog è già tanto, un blog corre il rischio di sentirsi sulle spalle il mondo e invece sta solo friggendo un po' d'aria.
Del resto, anche l'aria è un elemento notevole , finche' ce ne lasciano un po'.

Riparto da un saluto, ma il mio cuore è troppo piccolo, ne vorrei avere uno piu' grande,peccato se dispongo solo di questo. Saluto Margherita,mia figlia che è partita ancora e non metto nell'etere i fatti suoi. Saluto lei i suoi amici, giovani medici in formazione, diversi sparsi per il mondo, altri ancora qua, a Bologna e altrove in Europa.Alcuni fuggiti da un nostro Sud devastato,altri in dialettica con un Nord chiuso e ammuffito.Tutti in un dialogo muto con i propri fantasmi familiari.
Saluto quelli che talvolta si sono fermati a casa mia,Rimini non è solo fuochi fatui e demenziali, è anche una stanza per riposare, un asciugamano pulito, una buona colazione,lo spazio di due chiacchiere oneste.
Giovani e splendidi, con i loro errori,le loro conoscenze,i loro sentimenti, il futuro che li aspetta, e non oso affacciarmi a disegnare previsioni.

Riparto da quel bambino albanese operato a Palermo, cui è stato trapiantato il fegato compatibile di un bambino israeliano di Tel Aviv.
Palermo, Israele, l'Albania:ognuno puo'vagare dietro questi tre vocaboli.
Chissa' come si chiama quel bambino, che occhi ha, come vede il mondo.

Noi, qua, non lo vediamo bene: recessione, omertà popolare,malcostume,ma non ne voglio parlare.
Ho capito che un blog mi ruba del tempo, almeno un'ora e mezzo al giorno, considerato qualche visita che faccio ad altri.
Non posso perder tempo, ho diversi progetti di scrittura, il vento di mare che mi entra dalla finestra,l'energia che va gestita in investimenti vitali , e di tutte le innovazioni che dovevo apporre a questo spazio-web non ne ho fatta una.
Pazienza.Il titolo, pero', lo confermo :STOCONLEBALENE.