martedì 10 giugno 2008

SONO CLANDESTINA


Ops! Finisce che in questa confusione sono anch'io clandestina. E mentre lo scrivo, già mi sento addosso lo sberleffo di figlia e marito, che mi dicono:'Ecco,lei ci si mette sempre in mezzo!'
Dicano pure.
Faccio un paio di conti:
cosa significa avere una cittadinanza reale, una appartenenza reale?
Sentirsi a casa,ecco cosa significa.
Con persone, in territori, in situazioni.
'Casa....telefono ...ca...sa...'
Ripeteva commosso quello sgorbietto di ET nel film di Spielberg.
Faccio un paio di conti:
mi sento a casa forse a Rimini?
Ma va!!!!
In acqua,forse si'. Quando arrivo al largo e mi giro, guardo quel filo di terra grigiastra, piatta, con il profilo del Grand Hotel, e un poco discosti i colli,ma bisogna tornare.
-Mi sento forse a casa in Italia?
Ma va!!!!!! il tricolore mi ha emozionato poco anche in tempi piu' prosperi.
Ora stendiamoci su un plaid termoelettrico pietoso, il velo non basta.
Forse a scuola?
-Ehi, lei, prof!-quando dicono cosi'credo sempre chiamino un'altra ,quel nomignolo 'prof' non me lo vedo addosso,quando giro per strada in liberta'.
Allora dalla parrucchiera!
Per ridere, a sfogliare 'Chi', 'Cioe', e tutto il gossip dell'ultim'ora. Come un bel giro su Marte.
Trovato.
Sono a casa con i letterati.
Dunque...ohibo'....
Men che meno. A dire il vero gli pseudo-artisti non li ho mai retti.
Mi hanno sempre fatto ridere, mi parevano tutti dei burattini, anche da ragazzina, quando fare l'artista era d'obbligo.
Non sopporto gli 'ispirati', quelli che fanno i poeti, ,chi vive per l'arte.
Mi erano piu' simpatici i due droghieri dietro casa mia, quelli si'.
Erano un punto di riferimento,prima che traslocassero:intelligenti, di origine ferrarese,degli intellettuali veri;quando avevo un'idea da chiarire mi andavo a comperare un etto di prosciutto e stavo subito meglio.
Insomma, allora?
Allora, il 'busillis' è solo uno: mi mettero' in fila , per chiedere una qualunque cittadinanza,altrimenti,se mi scoprono,mi mettono in galera.