mercoledì 20 maggio 2009

ALLARME ROSSO


Un giovane DEVE avere dei punti di riferimento autorevoli.

Mai generazione al pari di questa-degli ultimi 'giovani',15-30- è stata cosi' priva di punti di riferimento adulti in cui credere.
Non li trovano in famiglia,e lasciamo perdere.
Non li trovano a scuola, dove la frustrazione e lo scoramento e la stanchezza degli adulti ha raggiunto livelli di stratificazione geologica.
Una istituzione che non sa stare al passo del suo tempo,quasi totalmente perdente, dove quello che accade di positivo è casuale, oppure opera di volontariato generico.
Non li trovano in figure esterne:come protrebbero,assorbono sottopelle i tam-tam che recitano di un Ministro della Difesa che dice dell'ONU che è una idiozia, un Presidente del Consiglio disinvolto, ma cosi' disinvolto che da lui si potrebbero aspettare di tutto e non si stupirebbero,chiacchiere e chiacchiere,non una presenza certa, il gossip della cronaca che si compiace di mostrare le malefatte e lascia li', inerti,a subire,parole e parole, che sarebbero pesantissime se avessero sostanza reale e cosi' sono barattoli vuoti.
Per esempio la parola 'mafia':come si puo' pensare che un ragazzo ne senta parlare in modo ormai quasi normalizzato e dia credito a chi ne parla?
I piu' bravi, i piu' fortunati-quelli piu' ricchi, quelli nelle cui case si legge un po', quelli bravi di loro,quelli nati per caso-hanno davanti il vuoto del futuro.
Non c'è un filo di terra, per il barcone dei giovani che girovaga nel pelago della precarietà e dello sbattimento generazionale.
La situazione è gravissima.
Se solo qualcuno se ne accorgesse.