mercoledì 21 gennaio 2009

DOPO LA TEMPESTA


La tregua è armata nella striscia di Gaza.

I blindati israeliani stanno all'erta, le giovani macchine da guerra ,ragazzi di vent'anni e poco piu', dormono con un occhio sui movimenti sospetti ,la diplomazia internazionale si affanna a ricomporre l'ennesima lacerazione tragica,mentre il mondo guarda all 'America e alla speranza-Obama.

E' l'inizio di una nuova era, ma veleni vecchi serpeggiano per la vecchia Europa,l'antisemitismo, idra a mille teste ,serpeggia alle fermate degli autobus, nei negozi di frutta e verdura, l'equazione Israele-ebrei è troppo facile, il popolo deicida e infanticida ha seminato guai sulla terra e fatto strage di bambini. ancora una volta. I disoccupati testerasate dei curvoni estremi degli stadi,ipnotizzati dai loro semidei miliardari ,orridi nel loro vuoto,nascondono svastiche tra gli striscioni,anche la casalinga di quartiere scuote il capo e dice,rammarcandosi del costo dell'insalata, che questi ebrei sono la rovina del mondo.
Infanticidi e speculatori finanziari, al solito.
Il ministro israeliano Livni, con la sua aria da svedese e nulla della donna mediorientale, dice al mondo che è in pace con se stessa.
Dovra' spiegare al mondo quella ferocia .

Se tutti quei bambini massacrati sono venuti al mondo con un senso, quale è il senso della loro scomparsa dal mondo in questo modo?Vogliamo dimenticarceli, rimuoverli dalle nostre tavole come le briciole del pane,perche' dentro di noi sappiamo che stigmatizzati dai loro padri come martiri di Allah, ritorneranno a seminare odio.
Angeli dell'odio, potranno ricomparire e distruggere.

O forse no,la storia è mistero, la rincorriamo e non ne troviamo il bandolo.
Il dolore dei bambini è il buco nero del mondo e chi se ne va dal mondo bambino ha di sicuro un qualche paradiso pronto.
Chi rimane fissa il buco nero e non trova ragione
Ma la speranza vorrebbe che una giovane resistenza pacifica nascesse in quella terra martoriata.
Cosi' come vorrebbe che la speranza si tingesse di gioventu' anche in questo nostro paese ammuffito e vecchio, decadente e parecchio instupidito.
E la speranza è dura a morire.